Tracciamento della produzione dei tessuti dall’origine alla vendita e raccolta dei dettagli sui capi lavorati per un Made in Italy a prova di falsi. Sono alcuni degli obiettivi messi a rete da Ibm Research che completa la digitalizzazione di Piacenza 1733, produttore italiano di tessuti di lusso.
In particolare, Ibm Research di Haifa (Israele) ha utilizzato il potenziale della piattaforma Ibm Blockchain Transparent Supply per tracciare la produzione dei tessuti dall’origine alla vendita. I clienti della società possono così disporre di una dichiarazione non falsificabile della provenienza dei capi, che comprova l’affidabilità delle informazioni ricevute.
Inoltre, la piattaforma fornisce ai clienti di Piacenza 1733 maggiore certezza sulle spedizioni, coprendo ogni tappa del processo e consente anche di identificare tutti gli elementi che contribuiscono a creare un prodotto sostenibile. Gli acquirenti potranno verificare l’autenticità dei capi scannerizzando il QR Code presente sull’etichetta.
“Ibm ha sviluppato un “proof of concept” – dice Giovanni Todaro, Chief Digital Officer, IbM Italia – in grado di mantenere il vantaggio competitivo di Piacenza assicurando conformità, trasparenza ed efficienza della supply chain in ogni fase del processo”.
Trasparenza del fashion
L’industria della moda è fortemente impegnata ad incrementare la propria trasparenza – si legge in una nota – e i consumatori chiedono maggiori garanzie su sostenibilità e eticità dei processi di produzione. Per questo, sempre più brand del settore fashion scelgono la blockchain per assicurare l’autenticità dei propri capi.
Da tre anni, Piacenza 1733, produttore italiano di tessuti di lusso, collabora con Ibm Research per digitalizzare l’intera supply chain, “from sheep to shop”, utilizzando Ibm Blockchain per ottenere vantaggi dall’analisi dei big data e migliorare l’efficienza produttiva, dimostrando i benefici economici che ne derivano per i produttori europei e non solo.
Un recente studio mette in luce proprio come oltre la metà degli italiani è interessato ad avere maggiori informazioni sugli indumenti che acquista direttamente dall’etichetta del capo o scannerizzando un QR Code. In particolare, l’attenzione è posta sull’origine del prodotto (per il 60% degli intervistati), sulla garanzia di autenticità del marchio (per il 55%) e sull’origine biologica dei tessuti, inclusi trattamenti senza pericolosi pesticidi e agenti chimici (54%).
Certezza nelle spedizioni
Inoltre, la piattaforma fornisce ai clienti di Piacenza 1733 maggiore certezza sulle spedizioni, coprendo ogni tappa del processo. La piattaforma consente anche di identificare tutti gli elementi che contribuiscono a creare un prodotto sostenibile. Gli acquirenti potranno verificare l’autenticità dei capi scannerizzando il QR Code presente sull’etichetta.
Infine, i titolari dei brand che concedono la licenza dei propri prodotti o marchi possono utilizzare la tecnologia blockchain per tracciare le vendite e i pagamenti delle royalty. Gli attori della supply chain hanno anche la possibilità di tracciare il luogo in cui si svolgono le diverse fasi di produzione per determinare la presenza di vantaggi doganali in base agli incentivi e alle norme vigenti.
“Siamo leader nell’industria dell’abbigliamento e degli accessori top di gamma e riforniamo alcuni dei più famosi designer al mondo con i nostri tessuti esclusivi, garantendo un alto livello di personalizzazione: i nostri prodotti richiedono fino a 70 passaggi e sono unici per materia prima, stile e colore – dice il Ceo Carlo Piacenza – Per noi è fondamentale fornire ai nostri clienti un’innovazione di alto livello e qualità, e la collaborazione con un leader tecnologico come Ibm ci consente di collaborare per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di completa tracciabilità e salvaguardia dell’ambiente”.
L’iniziativa è entrata a far parte del progetto di ricerca EU Boost4.0 con l’obiettivo di guidare l’industria manifatturiera europea nel processo di introduzione dei big data.