Il Rotary scende in campo per contribuire ad affrontare l’emergenza sanitaria e punta tutto su telemedicina e digitale. Finanziato da 38 club del Distretto, che aggrega Marche, Umbria, Abruzzo e Molise e dalla Rotary Foundation con un investimento complessivo di 70 mila euro, il progetto è già partito con la partecipazione dei primi 44 medici di medicina generale delle Marche: al centro il monitoraggio e controllo a distanza dei parametri vitali importanti, e consente in questa fase pandemica di assistere nel proprio domicilio i malati di Covid.
“La collaborazione e il supporto al territorio con iniziative concrete e dinamiche, in un momento come questo in cui la crisi già in essere si va aggravando a causa della pandemia, sono particolarmente graditi e auspicati – spiega il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – Per questo accogliamo con favore l’attività del Rotary nell’ambito di un sistema regionale che vogliamo funzioni in sinergia e guardi al futuro. Questa giunta ritiene la Telemedicina un’opportunità e l’ha finanziata in maniera cospicua nel bilancio: è un servizio in più e come frontiera di una nuova sanità in grado di sopperire, almeno in parte, ad alcuni elementi della medicina tradizionale che nel corso degli anni sono stati sottratti ai territori”.
Il Rotary, dunque, offre al sistema sanitario regionale una preziosa opportunità di assistenza territoriale in un momento nel quale è indispensabile alleggerire la pressione sui Pronto Soccorso e sugli ospedali in generale. Si può così evitare o anticipare il ricovero, a seconda delle condizioni dei pazienti, che però necessitano di una attenta e costante osservazione medica in quanto il virus può causare un deterioramento clinico inaspettato e rapido. In pratica vengono monitorati parametri vitali quali saturazione, temperatura corporea e pressione attraverso saturimetri analogici e bluetooth e monitor multiparametrici; i valori sono poi trasmessi attraverso una App a una piattaforma informatica alla quale accedono i medici di medicina generale.
“Il potenziamento della telemedicina è uno degli obiettivi che questa giunta si è posta – dice l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – e su cui stiamo già lavorando per una progettazione concreta del sistema, una piattaforma in grado di implementare la medicina domiciliare e affrontare, nel malaugurato caso accadesse, il protrarsi della pandemia. L’esperienza acquisita attraverso questo progetto del Rotary è dunque molto importante. Sono convinto infatti che, se lo Stato e le Istituzioni devono fare la loro parte, altrettanto essenziale è l’impegno e il contributo dei cittadini e della società civile secondo un virtuoso principio di sussidiarietà”.
“Un ottimo progetto di collaborazione con il Rotary in prima linea anche nelle Marche nella battaglia contro il Covid 19 – evidenzia la presidente della commissione Sanità della Regione Elena Leonardi – Il diffondersi del virus ha fatto emergere le criticità del sistema sanitario. Soprattutto nella prima ondata abbiamo visto i medici di medicina generale diventare il front office di molte situazioni. Il sovraffollamento dei pronto soccorso e degli ospedali hanno creato infatti problemi nelle risposte. Sicuramente la telemedicina è uno strumento prezioso da utilizzare sia in questo contesto di crisi dovuto alla pandemia, sia più in generale per il miglioramento della nostra sanità. In questo modo è possibile intercettare quei bisogni a cui possono essere date risposte anche a distanza senza aggravare le strutture sanitarie e consentire ai medici di medicina generale di instaurare un rapporto costante con i propri assistiti”.
“Crediamo moltissimo in questo progetto – sottolinea il Governatore Rotary Rossella Piccirilli – , pensato come azione integrativa a sostegno della sanità pubblica. La Telemedicina ci permette di compiere un salto di qualità importante perché punta sull’innovazione e produce salute. Ci riempie di orgoglio l’apprezzamento espresso dal Governo regionale delle Marche, al quale rinnoviamo la nostra disponibilità a promuovere insieme progetti di servizio utili alla comunità “.
“Il nostro progetto guarda a un orizzonte temporale ben più lontano della pandemia – conclude Marco Pozzi coordinatore del progetto – non destinata a durare per sempre, e si renderà sostenibile in futuro trovando analoga ed efficace applicazione nell’assistenza ai malati cronici, che hanno necessità di trattamenti di lungo periodo e di essere monitorati per evitare riacutizzazioni della patologia e ripetuti ricoveri”.