Tim convoca i sindacati per le gare sugli appalti di rete. ”Esprimiamo soddisfazione per la convocazione del tavolo da parte di Telecom fissata per il giorno 8 gennaio prossimo, con l’obiettivo di affrontare i temi relativi ai bandi di gara e al mantenimento dei livelli occupazionali, considerate le forti ricadute che questi avrebbero sul settore dell’impiantistica e delle installazioni”, dicono i tre segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm Valerio D’Alò, Barbara Tibaldi e Luca Colonna.
“Occorre una tutela dei lavoratori degli appalti, messa in discussione negli ultimi vent’anni da una legislazione inadeguata, che ha accentuato le storture di norme che favoriscono frantumazione, precarizzazione e parcellizzazione del mercato del lavoro. Non si è mai intervenuti – spiegano -sul limite al massimo ribasso, che diventa tanto maggiore quanto più si va verso la logica del subappalto. Oggi gli appalti e i subappalti rappresentano l’espressione massima della frantumazione del mercato del lavoro”.
Per Fim, Fiom e Uilm “diventa necessario vigilare, affinché le stazioni appaltanti, nella predisposizione degli atti di gara per i lavori e al fine della valutazione dell’anomalia delle offerte, determinino il valore economico degli appalti, includendovi l’idonea stima di tutti i costi per la sicurezza con l’indicazione specifica di quelle da interferenza. Chiediamo, pertanto e adesso, un intervento immediato anche da parte del Governo, con la convocazione del tavolo di settore che abbiamo più volte sollecitato”.
Il tavolo al Mise
Intanto lo scorso 3 dicembre è stato avviato anche il tavolo al Mise sugli appalti di rete. Il governo ha preso l’impegno, su richiesta dei sindacati, di coinvolgere tutti i sottosegretari interessati al tema delle telecomunicazioni per istituire una sede di confronto con tutte le aziende, dalla committente alle aziende appaltatrici, e garantire attraverso il ruolo del pubblico una regia complessiva che guardi all’introduzione del limite del massimo ribasso, al mantenimento dei livelli occupazionali, alla garanzia della qualità del servizio.
Le preoccupazioni per la rete unica
Il tavolo Mise è stato avviato dopo che nelle scorse settimane Fiom, Fim e Uil avevano lanciato l’allarme sull’impatto che il progetto di rete unica Tlc, pur cruciale per lo sviluppo del Paese, può avere sull’occupazione delle imprese di rete, chiedendo al governo di aprire un tavolo.
“Siamo favorevoli alla nascita del nuovo soggetto FiberCop che ha annunciato l’avvio di un importante piano di investimenti pluriennale sullo sviluppo delle reti fisse ultrabroadband al fine di colmare il divario digitale ancora troppo evidente in tante zone del nostro Paese – recitava la nota – Siamo però, al tempo stesso, fortemente preoccupati delle possibili ricadute, sulle svariate migliaia di lavoratori occupati nelle attività inerenti la rete rame nelle aziende del comparto (parliamo di circa 5.000 lavoratori e lavoratrici)”.
Il timore è di “ritrovarci, come è già accaduto in passato, ad assistere nuovamente al tentativo di Tim di generare ulteriori risparmi nella rinegoziazione pluriennale di questi contratti di manutenzione rete rame, scaricando questa corsa al massimo ribasso dei prezzi, ancora una volta sulle spalle dei lavoratori, che sono già stremati, che hanno subito riduzioni di organico negli ultimi anni e che tuttora sono in molti casi, in cassa integrazione e considerati un esubero strutturale dalle aziende del settore, schiacciate in queste continue logiche di riduzione dei prezzi, attraverso il meccanismo del massimo ribasso”.