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Netflix alza il tiro sui contenuti originali: spesa 2021 a quota 19 miliardi di dollari

Report Bankr: la società incrementa del 10% il budget destinato al rafforzamento della library in risposta alla pressione competitiva con Prime Video, Apple+ e Disney+. Spinta sulle produzioni del mercato asiatico

Pubblicato il 30 Dic 2020

netflix

Toccheranno quota 19 miliardi di dollari gli investimenti di Netflix nel 2021 per nuovi contenuti video. Emerge dall’outlook effettuato dal sito di previsioni finanziarie Bankr secondo cui la società Usa incrementerà di circa il 10% – dai 17,3 miliardi di dollari del 2020 – la spesa in serie Tv e film originali. Nel 2013 gli investimenti erano 2,4 miliardi di dollari.

La strategia punta a battere sul fronte dei nuovi contenuti la concorrenza che vede in campo Prime Video, Disney+, Apple TV+. La piattaforma Svod ha registrato un forte aumento degli abbonamenti: dal terzo trimestre del 2011 al terzo trimestre del 2020 i clienti sono cresciuti dell’807,67%. Nel terzo trimestre del 2011, la cifra era di 21,5 milioni, mentre nel 2020 era di 195,15 milioni.

La strategia di Netflix

Nella ricerca, Bankr attribuisce la strategia a una serie di fattori. Come illustrato in una lettera agli investitori, Netflix ha rilevato che la produzione di originali richiede un “cash upfront” maggiore. Nel corso degli anni, Netflix aumenta regolarmente il debito per alimentare la spesa per i contenuti sugli originali, osserva Bankr. “Da quando Netflix ha lanciato la sua prima serie originale nel 2013 – si legge nel report – il servizio di streaming ha messo i suoi contenuti originali in primo piano con una significativa allocazione del budget”.

Alla conquista del mercato asiatico

Inoltre, la società sta riservando un budget più elevato per contenuti originali del mercato asiatico. Dopo aver prodotto con successo opere come lo “zombie-thriller” coreano “Kingdom” e la serie “Indian Matchmaking”, Netflix cerca di conquistare il mercato asiatico.

Netflix registra un numero crescente di abbonati ogni trimestre. In particolare si è verificato un picco di iscrizioni durante la pandemia. Con un’ulteriore crescita di abbonamenti Netflix può ottenere entrate aggiuntive ed espandere ulteriormente il budget per i contenuti. I proventi ottenuti dagli abbonamenti in crescita vengono reindirizzati non solo su nuovi contenuti ma anche su investimenti, capitale circolante, acquisizioni e transazioni strategiche.

La “leva” pandemia

Un altro motivo alla base della strategia “pro-contenuti” è dovuto al lockdown che ha imposto uno stop alle produzioni all’inizio del 2020: l’azienda, quindi, si è concentrata sull’acquisto di contenuti da altre case di produzione.

Il tutto mentre la concorrenza in streaming continua a surriscaldarsi. Anche se la società guidata da Reed Hastings continua ad avere un forte vantaggio sui competitor sul fronte contenuti. L’azienda può acquisire o co-produrre video su base globale: non a caso ha registrato un aumento di contenuti da altre regioni come l’Asia e l’Africa, continuando a surclassare su questo terreno gli altri player più concentrati su produzioni hollywoodiane. Ma per mantenere il passo dovrà spingere sempre più sulla produzione. In caso di rallentamento della crescita dovrà cercare altre strade e, forse, un nuovo modello di business.

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