Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Poste italiane e Banca del Mezzogiorno/Mediocredito centrale hanno siglato oggi un accordo, con l’obiettivo di integrare e mettere a disposizione del Paese asset scientifici, tecnologici e finanziari che favoriscano lo sviluppo del tessuto imprenditoriale, in particolare nel Mezzogiorno.
Tra le finalità dell’accordo quadro, firmato oggi a Roma dall’Ad di Poste italiane, Massimo Sarmi, dal presidente del Cnr, Luigi Nicolais, e dall’Ad di BdM-Mcc, Pietro D’Anzi, la valorizzazione dei risultati dei progetti di ricerca, anche attraverso l’attivazione di finanziamenti specifici; la diffusione di strumenti finanziari di supporto alle imprese; la promozione di eventi e strumenti funzionali a rafforzare il trasferimento tecnologico soprattutto verso le Pmi; il sostegno alle Pubbliche amministrazioni nelle fasi di valutazione dell’efficacia degli interventi.
“Con questo protocollo sperimenteremo una funzionale sinergia pubblico-privato capace di incidere sulle leve della valorizzazione dei risultati della ricerca – dice il presidente del Cnr Luigi Nicolais – In particolare sui tempi, progettando e attivando servizi a supporto delle Pa; sulle risorse, attraverso forme di partenariato e garanzia; sulla diffusione e crescita dell’innovazione nel tessuto produttivo, attivando una capillare rete informativa e di servizi a disposizione dei ricercatori e delle imprese. Sarà possibile accelerare la ripresa economica del Paese solo se i diversi attori dello sviluppo condivideranno strategie e percorsi gestionali capaci di fare emergere e valorizzare le potenzialità e le eccellenze presenti in ogni struttura”.
“Questo accordo permetterà di valorizzare gli investimenti realizzati – afferma l’Ad di Poste italiane Massimo Sarmi – e di utilizzare al meglio le nostre piattaforme tecnologiche e finanziarie, facilitando anche la nascita e la crescita di start-up, secondo criteri di progresso tecnologico e innovazione sociale. Dunque uno strumento importante per poter sfruttare al meglio, in tempi brevi, le ingenti risorse comunitarie disponibili”.