CYBERSECURITY

Furto di identità, il 69% degli italiani pronto ad allertare la Polizia

E il 66% si rivolgerebbe alle forze dell’ordine in caso di frode bancaria online. Ma il nostro Paese non si piazza fra i top nella classifica della “consapevolezza” guidata dalle economie del Nord Europa. Spagna e Grecia tra i Paesi più virtuosi

Pubblicato il 11 Gen 2021

immagine di BeeBright / Shutterstock

Con il diffondersi delle attività online anche il cybercrime prolifera. I cittadini italiani sono più consapevoli dei rischi e della necessità di reagire anche allertando le autorità: se vittima di furto di identità online il 69% afferma che chiamerebbe la Polizia. In caso di frode bancaria online, il 66% si rivolgerebbe subito alle Forze dell’ordine. È quanto emerge dall’analisi su scala Ue condotta da Prolifics Testing sulla base di dati della Commissione europea, che ha intervistato 27.607 cittadini per capire quali Paesi sono più propensi a chiamare la Polizia se vittima di frodi o furti di dati online. In Italia il sondaggio ha coinvolto 1.023 persone.

Il nostro Paese mostra una discreta propensione a allertare le Forze dell’ordine, ma è ben distante dai primi posti in classifica, dominati dai Paesi nordici. Nel caso di furto di identità online siamo sotto la media Ue (70%), mentre nella frode bancaria online siamo al di sopra (65%). 

Il 92% degli svedesi chiama la Polizia

Nel caso di furto di identità online ben il 92% degli svedesi chiamerebbe la Polizia. In questo ranking l’Italia si colloca undicesima (con la percentuale del 69%), preceduta da Svezia, Olanda (86%), Finlandia (83%), Danimarca (81%), Spagna (80%), Lituania (78%), Grecia, Francia e Cipro (tutte con una quota del 77%), Belgio e Lussemburgo (75%), Polonia (72%), Germania (71%) e Estonia (69%).

All’estremo opposto si collocano Croazia (57%), Irlanda e Romania (55%), Malta e Slovacchia (54%).

Spagna e Grecia più “consapevoli”

La Svezia è prima anche nella classifica dei Paesi Ue per propensione a rivolgersi alla Polizia in caso di frode bancaria online, con una percentuale dell’82% che informerebbe subito le Forze dell’ordine. L’Italia è nona (66%) ma sopra la media Ue (65%). Il ranking vede, dopo la Svezia, Grecia e Spagna (79%), Cipro (78%), Lituania (76%), Finlandia (75%), Germania (74%), Polonia e Portogallo (69%), Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi (68%) e la Francia (66%).

Fanalini di coda Irlanda (55%), Romania (54%), Regno Unito (53%), Lettonia (52%) e Slovacchia (48%).

Per gli italiani sempre più banking online

Internet e mobile banking stanno conquistando sempre più spazio tra i clienti e nell’offerta degli istituti finanziari italiani, con un sostanziale bilanciamento tra Pc e smartphone nell’accesso ai servizi digitali. A fotografare percezione e comportamenti dei clienti da remoto è l’indagine online Abi Lab-Doxa, contenuta nel Rapporto annuale sul Digital banking di Abi Lab pubblicato ad agosto 2020. L’analisi è stata compiuta su un campione di 1.033 utenti di mobile e Internet banking, rappresentativi della popolazione italiana che ha accesso a Internet ed effettua operazioni (informative o dispositive) tramite app, mobile site o Pc.

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