Accenture si prepara per la nuova era del lavoro agile e flessibile, non più imposto dall’emergenza della pandemia. L’azienda dei servizi professionali ha ha annunciato che, a conclusione dell’attuale stato di emergenza che ha portato da subito il 98% dei dipendenti a lavorare in remoto, estenderà lo smart working a tutta la popolazione aziendale con il passaggio da 2 a 3 giorni settimanali, che potranno diventare 5 in caso di particolare necessità di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Pioniera sul territorio nazionale nell’introduzione di questa metodologia di lavoro già dal 2009, nel corso degli anni Accenture si è fatta ambasciatrice di un nuovo modello che vede nello smart working una leva fondamentale per promuovere, internamente ed esternamente, un vero e proprio cambiamento culturale e un miglior bilanciamento tra vita professionale e personale.
In Italia sono 17.000 i talenti impiegati da Accenture.
Il ruolo della tecnologia e il “gemello digitale”
Il nuovo approccio al lavoro, fa sapere l’azienda in una nota, si è rivelato “particolarmente strategico per rispondere al cambiamento in atto e affrontare le complessità di un mercato in costante evoluzione e che, per la sua realizzazione, poggia su diverse leve”.
Insieme al capitale umano, infatti, nella rilettura dell’esperienza professionale Accenture ha deciso di puntare sul ruolo chiave della tecnologia, necessaria per abilitare il cambiamento su larga scala, su spazi di lavoro ideati per accogliere l’innovazione e sull’importanza della formazione come strumento per una workforce con nuove necessità e competenze.
“Per Accenture, azienda che costruisce la propria offerta sulla combinazione tra tecnologia e ingegno umano – dichiara Anna Nozza, Responsabile Risorse umane di Accenture Italia – lo Smart Working ha sempre rappresentato una leva cardine del proprio modo di fare business. Da anni ci muoviamo verso un ambiente di lavoro elastico e digitale e i mesi passati hanno dimostrato che il “gemello digitale” può diventare un nuovo standard per le imprese di tutti i settori. Crediamo che l’introduzione di questo ulteriore passo avanti potrà migliorare al tempo stesso il benessere delle nostre persone e la crescita dell’organizzazione e siamo felici di continuare a mettere la nostra esperienza a fattor comune per aiutare i nostri clienti a ridisegnare i propri modelli operativi e tornare a crescere in maniera sostenibile”.
L’intelligent organization per il post-Covid
Secondo Accenture, il ricorso allo smart working rappresenta anche una spinta alla digitalizzazione e all’utilizzo dei dati e delle informazioni per la creazione di una vera e propria “intelligent organization”, consentendo quindi un’evoluzione dalle aziende “fisiche” del pre-Covid alle aziende post digitali del domani.
Una concezione del lavoro in linea con il nuovo posizionamento di Accenture – combinare tecnologia e ingegno umano – pensato per guidare le imprese ad accogliere il cambiamento e creare più valore a beneficio di tutti gli stakeholder. Questa concezione è testimoniata dal percorso intrapreso da Accenture stessa che, attraverso una profonda “rotazione verso il nuovo”, ha portato oggi il 70% della propria attività su progetti che riguardano il digitale, il cloud e la sicurezza.
Gli spazi di lavoro del futuro
In questa prospettiva, nel post pandemia, sarà determinante ripensare gli spazi di lavoro, che dovranno sempre più configurarsi come luoghi dove arricchire la propria esperienza professionale e abilitare nuovi modelli basati sulle mutate esigenze delle persone e su uno scenario socio-economico profondamente diverso dal passato.
Già a partire dal 2019 Accenture ha intrapreso un importante programma di rivisitazione dei propri spazi sul territorio italiano. Un investimento complessivo di oltre 360 milioni di euro e 70.000 metri quadrati che vedrà entro il 2022 nascere i nuovi Forward Building: spazi di collaborazione e co-creazione, interna e con l’ecosistema, in cui si lavorerà per comprendere meglio le esigenze dei clienti e offrire soluzioni innovative per risultati distintivi.
Per le nuove sfide servono nuove competenze
Nello scenario post-pandemia ci sarà inoltre un bisogno crescente di nuove figure professionali e competenze, cognitive e non cognitive, sempre più specializzate per sostenere la capacità di adattamento delle persone e fronteggiare le nuove sfide.
“In Italia, Accenture assume una media di 2.500 persone l’anno e anche durante il lockdown non ha mai smesso di investire sul talento, continuando l’attività di recruiting attraverso lo switch in digitale dell’intero processo di selezione” – ha concluso Anna Nozza. “Continuare a mettere le persone al centro e offrire loro percorsi di formazione e di upskilling sulle ultime frontiere dell’innovazione sarà sempre più essenziale per creare ambienti di lavoro più produttivi, inclusivi e stimolanti in cui le persone potranno liberare il proprio potenziale e adattarsi alle nuove modalità di lavoro dell’era post digitale”.