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Tim, una lista propria per il rinnovo del board: prima volta nella storia

Mandato al Presidente Rossi di coordinare le attività propedeutiche alla definizione del team di candidati. Il nuovo Consiglio dovrà assicurare la continuità del processo di trasformazione digitale in corso e dovrà essere formato da professionalità in possesso di competenze ed esperienze adeguate

Pubblicato il 20 Gen 2021

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Il Cda di Tim ha deciso all’unanimità di avvalersi della facoltà – da tempo contemplata dallo Statuto – di presentare una propria lista in vista del rinnovo del Consiglio. Si tratta di una novità nella storia di Tim ed è stato dato mandato al Presidente Salvatore Rossi di coordinare le attività propedeutiche alla definizione dellai lista dei candidati proposta dal Consiglio stesso.

“La delibera presa all’unanimità oggi dal Consiglio di Amministrazione di Tim di proporre alla prossima Assemblea una propria lista di candidati per il Consiglio futuro, segna un momento importante nella vita dell’organo. Un momento anche simbolico” – commenta il presidente Rossi -. Un Consiglio nato da una contrapposizione forte tra soci, che ha vissuto al suo interno confronti anche aspri nella prima metà del suo mandato, per poi trovare nella seconda metà un equilibrio costruttivo, di cui il percorso avviato oggi è la riprova concreta. Il fatto in sé mi sembra da salutare con grande favore”.

Con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2020 verrà a scadenza il mandato avviato il 4 maggio 2018 e i soci saranno chiamati a rinnovare l’organo consiliare. In vista del rinnovo, in ottemperanza alle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana, il Cda ha innanzitutto espresso il proprio orientamento sulla dimensione e composizione del nuovo Consiglio sulla scorta dell’attività di autovalutazione, svolta per il terzo e ultimo esercizio del triennio con il supporto di Egon Zehnder Italia (società a suo tempo selezionata dal Comitato per le nomine e la remunerazione).

Adeguato il numero di 15 amministratori, ma professionalità di alto profilo

“Nel ritenere adeguato il numero di quindici amministratori, è stata manifestata l’opinione che la composizione del Consiglio debba tenere conto delle esigenze aziendali anche prospettiche, nonché della necessità di mantenere un’importante presenza di amministratori indipendenti, con una diversità capace di portare valore al dibattito, in coerenza con le raccomandazioni del Codice di Borsa Italiana”, si legge nella nota emessa a seguito del Cda. “Appare opportuno che il nuovo Consiglio assicuri la continuità del processo di trasformazione digitale in corso, sia formato da professionalità in possesso di competenze ed esperienze adeguate alla piena condivisione di questo percorso e assecondi, con la rapidità richiesta dal mercato, le trasformazioni industriali e tecnologiche”.

La presentazione di una propria lista è resa possibile e “opportuna” – spiega l’azienda – tenendo conto che non ci sono soci che esercitino il controllo, che il socio che ha candidato la maggioranza degli Amministratori in carica ha sostanzialmente alienato la propria partecipazione, che allo stato non risulta la volontà di alcun socio di presentare una lista volta alla nomina della maggioranza dei consiglieri. “La decisione è stata presa alla luce dell’esperienza maturata e del buon lavoro fatto dal Consiglio uscente negli ultimi tre anni, ma soprattutto nella consapevolezza dell’importante lavoro che ancora resta da fare per il completamento del percorso di trasformazione digitale intrapreso”, sottolinea la società.

La pubblicazione della lista in anticipo sui tempi

Per preparare la lista – l’azienda si impegna a renderla pubblica in anticipo rispetto al termine previsto -, il Consiglio ha deciso di “dotarsi di regole robuste, trasparenti e tracciabili”, approvando un’apposita procedura (anch’essa disponibile sul sito www.gruppotim.it). Il processo – spiega l’azienda – passerà per un’iniziale fase di sondaggio dell’azionariato e dei rappresentanti del mercato, avente esclusivamente ad oggetto i profili quali-quantitativi di composizione del Consiglio, in coerenza con la engagement policy approvata nel dicembre scorso, per procedere poi alla definizione di questi criteri e alla stesura di una prima e ampia lista di possibili candidati e infine di una short-list, con il supporto tecnico di Egon Zehnder Italia. “Il coordinamento delle attività è stato affidato al Presidente Salvatore Rossi, in quanto figura indipendente e super partes. A lui è stato affidato il compito di tenere costantemente aggiornato sull’avanzamento del processo il Consiglio, il quale assumerà tutte le necessarie scelte, sia intermedie che finali, con il supporto istruttorio del Comitato per le nomine e la remunerazione”.

Per contenere il più possibile la durata di questa fase preparatoria al nuovo triennio, il Consiglio di Amministrazione ha modificato il calendario di approvazione del bilancio (e con esso del nuovo ciclo di pianificazione industriale), prevedendo già il 23 febbraio 2021 l’esame del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, con anticipazione della tenuta dell’Assemblea dal 20 aprile al 31 marzo 2021.

Piano di efficientamento energetico: si punta ad abbattere i consumi delle reti

Nel corso del Cda sono stati inoltre accolti con favore gli sviluppi registrati nell’ambito del progetto di efficienza energetica su scala nazionale per le reti fissa e mobile nel rispetto degli obiettivi ESG prefissati dal Gruppo. “In particolare, è stato espresso apprezzamento per la recente ammissione da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) tra i destinatari dei ‘Certificati bianchi’ per un valore al momento stimato nel range di 0,25 – 0,4 miliardi di euro per i prossimi cinque anni”, si legge nella nota dell’azienda in cui si evidenzia che “lo sviluppo delle reti secondo le architetture implementate porterà al raggiungimento di un considerevole risparmio energetico a beneficio del Paese e degli obiettivi nazionali di incremento dell’efficienza energetica, oltre ad un importante avanzamento tecnologico infrastrutturale per l’azienda e per il settore delle telecomunicazioni in generale, fondamentale per lo sviluppo di tutti i comparti produttivi e dei servizi sull’intero territorio italiano”.

Tim sta inoltre valutando l’acquisto di energia da fonti rinnovabili con contratti di medio-lungo termine, “confermando sia il forte impegno della società sui target di sostenibilità sia la volontà di contribuire al raggiungimento dei target nazionali di sviluppo delle rinnovabili previsti dal Pniec (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), al 2030. Il Gruppo, primario consumatore di energia a livello nazionale, si conferma proattivo ed innovativo protagonista della transizione energetica in atto verso l’efficienza e la sostenibilità”, conclude la nota.

Chi presenterà le liste

All’indomani del cda, Asati l’associazione dei piccoli azionisti di Tim, chiede di avere un rappresentante dei piccoli azionisti nel Cda e rinnova la richiesta a tutti gli azionisti Tim, in particolare a Vivendi, Cdp e Assogestioni. I piccoli azionisti esterni all’azienda e i dipendenti azionisti hanno circa 220 milioni di azioni.

La rosa di 10 candidati da proporre all’assise dei soci con il consenso di Vivendi (23,9%) e Cdp (9,9%) sarà affiancata da quella relativa agli altri 5 membri del board che saranno proposti da Assogestioni.

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