“Il 2021 dovrà rappresentare l’anno di svolta per mettersi al passo con gli altri Paesi nel raggiungimento di una piena e integrata digitalizzazione in grado di traghettare tutti i cittadini verso una società più efficiente, sostenibile e inclusiva”: Giovanni Ferigo, Ad di Inwit – in occasione del webinar “Il valore del 5G, tra potenzialità e servizi” – ha acceso i riflettori sulla necessità e sull’urgenza di passare all’azione e di fare leva sul 5G in qualità di “driver abilitante capace di accelerare la trasformazione tecnologica e sostenere la ripresa economica e sociale del nostro Paese”.
Nel ricordare i benefici derivanti dall’adozione del 4G sul fronte della velocità e della spinta ad altre tecnologie – intelligenza artificiale, cloud e Iot – Ferigo ci tiene però a evidenziare il valore “alto” della nuova generazione mobile, una vera e propria “piattaforma digitale pervasiva”, motore della crescita di tutti i settori dell’economia, dalla salute all’industria, dalla PA ai trasporti, dall’energia al turismo. E i benefici, oltre che economici, saranno anche di tipo sociale: “La penetrazione del 5G aprirà grandi opportunità organizzative per le imprese e per le pubbliche amministrazioni e permetterà di trasformare le città in smart cities dove servizi evoluti, innovazione e attenzione alle esigenze dei cittadini costituiranno gli assi portanti del nuovo sviluppo urbano”.
Per innescare la rivoluzione servirà però una copertura capillare della rete mobile ultraveloce, “non soltanto in outdoor, con le torri di telecomunicazioni, ma anche – grazie ai sistemi Das (Distributed Antenna System) o alle small-cells, che permettono di coprire con il segnale mobile aree molto affollate e con problemi di ricezione – all’interno di edifici, stazioni, ospedali, aeroporti, musei, aziende, università, centri commerciali e luoghi di aggregazione”, ha evidenziato il manager ricordando che “già oggi un cliente 4G consuma in media 10 Gbyte/mese e che addirittura l’80% dei dati mobili è originato da indoor”. E con il 5G “è ragionevole pensare che questi numeri cresceranno esponenzialmente: più dati (in media 10 volte più del 4G), più veloci (1-10 millisecondi, circa 10 volte meno degli attuali) e moltissime più connessioni”.
La strada però non è affatto in discesa ed è la questione culturale – secondo Ferigo – a rappresentare uno degli ostacoli più grandi sul cammino italiano. “Affinché le aziende, la PA e tutti i cittadini siano consapevoli delle potenzialità del 5G e dei vantaggi che lo sviluppo delle reti di quinta generazione produrrà sul sistema-paese, è necessario puntare sul tema dell’education, in modo da diffondere la cultura digitale tra la popolazione, in particolare tra gli imprenditori e i manager, aspetto questo sul quale il nostro Paese è ancora molto indietro. Il dibattito sul 5G, infatti, si è “ideologizzato” oltre il dovuto, rendendo quello che dovrebbe essere un salto tecnologico molto ben definito, un concetto astratto al pari della “globalizzazione””.
Dall’elettromagnetismo agli impatti negativi sul lavoro per effetto dell’avvento dell’intelligenza artificiale fino ai rischi in tema di cybersecurity dei nuovi dispositivi: troppe le fake news e la disinformazione su tematiche chiave, evidenzia Ferigo: “Un dibattito di questo tipo rischia solamente di creare un costante “rumore di fondo” che ci porta lontano dalla vera questione: come l’innovazione tecnologica abilitata dal 5G può migliorare la nostra vita e la nostra economia?”.
Oggi è fondamentale che il nostro Paese sfrutti a pieno la grande opportunità offerta dal Next Generation EU per lo sviluppo delle reti 5G su tutto il territorio nazionale e per accelerare la digital transformation: è su questo punto che Ferigo centra il discorso. “Il fatto che il Governo abbia deciso di destinare oltre 4 miliardi di euro delle risorse previste per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza allo sviluppo della banda ultralarga e del 5G su tutto il territorio nazionale è importante. Tuttavia, parallelamente, è indispensabile semplificare le procedure e investire per favorire la diffusione nel Paese di conoscenza, competenza e cultura delle tecnologie emergenti. Solo così si potrà dar vita a quell’ “ecosistema digitale di applicazioni” capace di sfruttare veramente a pieno le opportunità per idee, prodotti, servizi e modelli di business innovativi che il 5G rende possibili e che saranno le fondamenta per un reale percorso di crescita del Paese dal punto di vista produttivo, economico e sociale”.