Più sicurezza e benessere per l’invecchiamento “smart”: dall’analisi dei dati raccolti dai sensori installati a casa all’interazione con ologrammi 3D, avatar e tecnologie robotiche, punta a fornire supporto agli anziani il progetto di cooperazione euro-giapponese e-Vita che vede fra i partner italiani l’Università Politecnica delle Marche insieme a Engineering e Inrca di Ancona.
Il progetto, con durata 36 mesi, rientra nel programma Horizon2020 e conta su un budget di circa 4 milioni di euro provenienti dall’Europa e altrettanti dal Giappone. Coordinato dall’Università di Siegen in Germania, rappresenta lo strumento di cooperazione internazionale tra Europa e Giappone a sostegno di un invecchiamento attivo e in buona salute.
Il team dell’Università Politecnica delle Marche
“L’obiettivo è quello di permettere alle persone anziane, di rimanere indipendenti e attive, di gestire le loro attività quotidiane e di migliorare il loro benessere – dice Gian Luca Gregori rettore dell’Università Politecnica delle Marche -. La rapida crescita della popolazione degli over 60 ha visto l’Italia, con un tasso di anzianità del 18,6%, diventare il Paese più longevo d’Europa. Il progetto e-Vita coglie la sfida mettendo al centro la persona fragile, in un contesto internazionale, dove l’Università Politecnica delle Marche lavora in sinergia l’Universitaet Siegen in Germania, l’Institut Mines-Telecom in Francia e la Tohoku University, la Waseda University e la J. F. Oberlin University in Giappone”.
Responsabile scientifico per l’Università delle Marche, Gian Marco Revel docente di Misure Meccaniche e Termiche del Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche. Il ruolo del team di ricerca è quello di sviluppare uno strumento integrato nella piattaforma di coaching in grado di identificare la configurazione della rete di sensori ottimale per l’utente.
Intelligenza artificiale per il coach virtuale
Il coach virtuale fornirà una profilazione individuale e consigli personalizzati basati sull’analisi attraverso l’intelligenza artificiale dei big data andando oltre lo stato dell’arte. Ciò si tradurrà in un miglioramento del benessere, ad esempio rilevando preventivamente potenziali rischi nell’ambiente di vita quotidiano dell’utente. Raccogliendo dati da sensori installati in casa e indossati dall’utente e processati attraverso AI, il coach virtuale fornirà supporto all’utente attraverso interazioni naturali con ologrammi 3D, avatar e tecnologie robotiche.
Le tecnologie di monitoraggio ed i dispositivi di coaching saranno classificati in base alle esigenze dell’utente per fornire una rete di sensori completa, ottimizzata ed integrata in grado di misurare i parametri fisiologici, comportamentali e le emozioni. Ad esempio, il sistema valuta i dati degli elettrodomestici intelligenti e, se necessario, può anche collegare dispositivi per la salute come sensori per la misura della pressione sanguigna o braccialetti per il fitness.
Sulla base delle informazioni il coach fornirà raccomandazioni personalizzate per gli anziani nelle diverse lingue dei paesi partecipanti. Ad esempio, l’assistente potrebbe ricordare alle persone di fare esercizio fisico regolarmente o di fare una passeggiata, leggere un libro o raccomandare eventi culturali – a seconda delle loro esigenze. Potrebbe anche aiutare le persone a parlare più facilmente con la famiglia o con gli amici, a mangiare più sano, o a fare rete con le comunità e i quartieri.
Il coach virtuale verrà utilizzato in ambienti reali in Francia, Germania, Italia e Giappone per valutarne la fattibilità e l’efficacia, con l’obiettivo di stabilire standard e politiche comuni in Europa, Giappone e nel resto del mondo. In Italia il luogo di sperimentazione sarà l’Inrca di Ancona.