LO STUDIO

Fusioni e acquisizioni, riprende la crescita: a trainare Tlc e fintech

I dati della ricerca PwC: il settore M&A è tornato al segno più nella seconda metà del 2020, e secondo le previsioni il trend proseguirà anche nel 2021. In Italia operazioni per un valore complessivo di 70 miliardi di dollari

Pubblicato il 01 Feb 2021

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La seconda metà del 2020 è stata contrassegnata, sui mercati finanziari, da un ritorno alla crescita delle operazioni di Merger & Acquisitions, per un trend che si prevede continui a registrare il segno più anche nel 2021. E’ quanto emerge dall’edizione appena pubblicata dello studio di Pwc “Global and Italian M&A trends 2020”, che evidenzia come a trainare questa crescita siano stati settori del fintech e dei financial services e delle telecomunicazioni (Telecom, media e Technology), sia per i volumi sia per i valori.

Meno chiari i segnali che invece provengono dal mercato healthcare, dove a un aumento delle operazioni non ha corrisposto anche un aumento di valore: il 2019 è stato per questo comparto l’anno dei grandi accordi, quelli cioè che superano il valore dei 5 miliardi di dollari, e per il 2020 è stato particolarmente difficile eguagliare quei numeri.

Quanto al quadro del 2021, la prospettiva è quella di un ulteriore aumento delle operazioni straordinarie, che riguarderanno principalmente secondo PwC il fintech e il mondo digitale, con in terza posizione l’healthcare.

Guardando poi complessivamente a ciò che è successo nel 2020, dalla ricerca emerge che la decisa ripresa registrata nella seconda metà del 2020 ha in parte mitigato i numeri negativi del primo semestre, portando a un -9% complessivo in termini di volumi e a un -3% sul valore rispetto al 2019. Focalizzando l’attenzione sull’Italia il 2020 ha registrato un calo nei volumi, con un -22%, ma una crescita nei valori, con oltre 70 miliardi di dollari. Questo anche grazie ad alcune grandi operazioni come quella che ha riguardato Nexi e Nets, che da sola valeva 7,4 miliardi di dollari, o quella Nexi-Sia da 5,3miliardi, o di Cvc-Advent-Fsi-Serie A da 2 miliardi e di Moncler-Stone Island da 1,5miliardi, che arriverà al closing entro giugno.

La crescita a valore in Italia, secondo i dati diffusi da PwC, è trainata dal cosiddetto Tmt, (Telecommunications, media and technology)  che è cresciuto sia in termini di volumi sia di valori, seguito dai Consumer Markets (+181%) e dai Financial Services (+75%).

L’accelerazione delle attività di M&A registrata a partire dal terzo trimestre 2020 ha riguardato tutte le aree geografiche con punti di massimo toccati nell’ultimo trimestre nell’area Asia-Pacific e, in ambito europeo, in Italia. I “mega-deal”, quelli con un controvalore superiore ai 5 miliardi di dollari, sono stati 57 su scala globale nel secondo semestre 2020, per 688 miliardi di dollari, contro i 27 del primo semestre, per 266 miliardi di dollari.  Le operazioni del 2020 hanno visto una maggiore prudenza da parte degli investitori strategici, compensata da un’accelerazione da parte degli investitori finanziari, che in Italia rappresentano il 37% del numero di operazioni e il 59% del valore, con una marcata accelerazione dal secondo trimestre.
“Complessivamente vediamo un incremento nell’attivita’ di M&A nel 2021, caratterizzato sia da operazioni opportunistiche che trasformazionali, polarizzazione sui settori ‘vincenti’ come fintech, digital, healthcare e sugli asset migliori, su cui ci sarà un incremento di competizione e aumento delle valutazioni – afferma Emanuela Pettenò, partner PwC Italia e Markets Deals leader – bilanciato da una riduzione di volumi e multipli sui settori piu’ negativamente impattati dal COVID-19 o con modelli di business che non hanno saputo rispondere ai cambiamenti strutturali richiesti dal cosiddetto ‘new normal’. Su questi ultimi, prevediamo un incremento di operazioni di ristrutturazione, soprattutto nei settori che non hanno beneficiato di sussidi e in generale al termine delle misure straordinarie”.

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