Renato Brunetta torna a Palazzo Vidoni. Mario Draghi ha affidato al deputato di FI il ministero della Pubblica amministrazione, incarico che aveva già ricoperto dal 2008 al 2011 nel governo Berlusconi.
Brunetta avrà il compito di gestire una burocrazia che, soprattutto alla luce dell’emergenza sanitaria, si è dovuta confrontare con nuove modalità di gestire processi, erogare servizi e di organizzare le attività lavorative. In poche parole ha dovuto fare i conti con la necessità del digitale, sia come strumento per garantire la continuità operativa della macchina pubblica sia come driver di trasformazione oramai inarrestabile e necessaria.
Sul tavolo anche il delicato dossier dello smart working che necessita di una veloce messa a regime, soprattutto in vista della fine della procedura semplificata stabilita al 30 aprile.
Chi è Renato Brunetta
Si laurea in Scienze politiche ed economiche presso l’Università degli Studi di Padova il 2 luglio 1973. Inizia la sua carriera accademica presso lo stesso ateneo ricoprendo vari incarichi: dal 1973 al 1974 è assistente universitario alle esercitazioni nei corsi di Teoria e politica dello sviluppo (Facoltà di Scienze Politiche) e di Economia applicata (Facoltà di Statistica). Nell’anno accademico 1977-78 è professore incaricato dell’insegnamento di Economia e politica del lavoro (Facoltà di Scienze Politiche).
Nel 1982 accede, non con un concorso, ma tramite il giudizio di idoneità previsto dall’art. 50 del DPR 382/1980 per i precari dell’università dotati di specifici requisiti, al ruolo di professore associato, presentando tre pubblicazioni. Dal 1982 al 1990 è professore associato di Fondamenti di Economia presso il Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio (corso di Laurea di Urbanistica) dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
Dal 1991 al 1999 è professore associato di Economia del Lavoro (Facoltà di Economia e Commercio) presso Tor Vergata, dove ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di Economia Politica (in aspettativa) fino al 2009.
Nel 1999 entra a far parte dello schieramento di Forza Italia in qualità di deputato al Parlamento Europeo.
Nel 2008, viene nominato Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nel quarto governo Berlusconi. Nell’aprile 2009 Brunetta elabora una prima bozza del decreto di attuazione della legge, che qualifica la futura Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche come autorità indipendente, dotato di potere di auto-organizzazione e piena autonomia finanziaria, garantendogli così l’indipendenza e l’autorevolezza necessaria per fare da arbitro tra PA e cittadini ed assicurare la trasparenza: si trattava di una proposta dell’opposizione, fatta propria dal ministro Brunetta, e scritta in collaborazione col politologo e allora deputato Pd Pietro Ichino.
Ecco la squadra dei 23 ministri
Una squadra di 23 ministri 9 senza portafoglio e 14 con portafoglio. 15 politici – 4 M5S, 3 a testa per Pd, Lega e Forza Italia, uno Italia viva e uno Leu – e 8 tecnici.
Questi i nomi: allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti; al ministero per il Sud Mara Carfagna; alla Salute confermato Roberto Speranza; al Lavoro Andrea Orlando; alla Transizione ecologica Roberto Cingolani che presiederà il coordinamento del comitato per la transizione ecologica; alla Innovazione tecnologica e transizione digitale Vittorio Colao; alla Giustizia Marta Cartabia; all’Istruzione Patrizio Bianchi; ai Trasporti Enrico Giovannini; all’Università Cristina Messa; all’Interno Luciana Lamorgese; agli Esteri Luigi Di Maio; alla Difesa Lorenzo Guerini; ai Rapporti con il parlamento Federico D’Incà; all’Economia Daniele Franco; all’Agricoltura Stefano Patuanelli; ai Beni culturali Dario Franceschini; alla Pubblica amministrazione Renato Brunetta; agli Affari regionali e le autonomie Maria Stella Gelmini; alle Politiche giovanili Fabiana Dadone; alle Pari opportunita’ Elena Bonetti; alla Disabilita’ Erica Stefani; al Turismo Massimo Garavaglia. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sara’ invece Roberto Garofoli.