Antonio Di Pietro, Nichi Vendola e Pier Luigi Bersani. Tutti e tre, in quest’ordine, sono finiti ai primi posti della classifica degli account Twitter con piú utenti presumibilmente falsi (ovvero Bot, follower generati da un computer). Il Twittergate, insomma, continua. In testa rimane stabilmente Beppe Grillo. E’ quanto emerge dalla ricerca condotta su soggetti e personaggi politici italiani dalla Digital Evaluations di Marco Camisani Calzolari, disponibile da oggi sul sito della società con base a Londra.
E questo nonostante il fatto che il professore, dopo le polemiche scatenate dai dati diffusi sull’account del leader del Movimento 5 Stelle, abbia reso più stringenti i valori di analisi della sua ricerca. Se sulle prime il punteggio assegnato per essere classificati come Bot era 4, ora Calzolari ha elevato il differenziale a 9, pur pubblicando anche una classifica con differenziale 4 per sottoporre gli altri politici allo stesso trattamento riservato a Grillo.
Nel dettaglio, secondo i dati dell’ultima più severa ricerca condotta dalla società di Calzolari, al primo post resta il comico genovese con il 43,1% di follower falsi su un totale di 637.372. Gli umani “certi” si fermano al 24%. La medaglia d’argento va a Di Pietro con il 33% di fan indicati come Bot, su un totale di 122.873. Nichi Vendola si aggiudica il bronzo con il 31,6% di follower probabilmente falsi su un totale di 212.937 iscritti al suo account
La medaglia di legno va invece a Pier Luigi Bersani con il 31% (su 126.372 fan). Nel caso dei leader di Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Partito Democratico la percentuale di utenti umani è però più alta rispetto a quella di Grillo – rispettivamente 32,9%, 35,5% e 37%.
In classifica seguono Roberto Maroni (24,8% di Bot su un totale di 2.487 follower), Pierferdinando Casini (21,7% su 62.252), Matteo Renzi (18,2% su 128.454), Corrado Passera (16,18% su 136), Angelino Alfano (13,5% su 29.942), Gianfranco Fini (11,5% su 18.388), Ignazio La Russa (8% su 3.645) ed Enrico Letta (6,5% su 12.625). Le analisi si basano su un campione di 20mila follower estratto a caso – attraverso un apposito software – dagli account Twitter dalle ore 05:00 del 22/07/2012 alle ore 10:30 del 24/07/2012 e dunque “proiettato” sul totale.