DIGITAL ADVERTISING

La svolta di Google: rinuncia ai cookies e punta sull’anonimizzazione dei dati

In un blogpost David Temkin annuncia che dall’anno prossimo le modalità “tradizionali” di tracciamento per la pubblicità mirata non saranno più utilizzate. Ad aprile via alla sperimentazione del nuovo sistema Floc con i partner

Pubblicato il 04 Mar 2021

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Google smetterà il prossimo anno di adoperare tecnologie di tracciamento, i famigerati cookies, per vendere inserzioni pubblicitarie mirate. L’obiettivo, come espressamente dichiarato in un post a firma di David Temkin, Director of Product Management, Ads Privacy and Trust comparso sul blog del gruppo, è quello di tutelare maggiormente la privacy delle persone.

Perché la pubblicità digitale deve evolversi e rispettare la privacy

“È difficile concepire Internet che conosciamo oggi – con informazioni su ogni argomento, in ogni lingua, a portata di mano di miliardi di persone – senza la pubblicità come base economica. Tuttavia, poiché il nostro settore si è sforzato di fornire annunci pertinenti ai consumatori in tutto il Web, ha creato una proliferazione di dati dei singoli utenti in migliaia di aziende, in genere raccolti tramite cookie di terze parti”, ha scritto Temkin. “Ciò ha portato a un’erosione della fiducia: infatti, il 72% delle persone ritiene che quasi tutto ciò che fa online viene monitorato da inserzionisti, aziende tecnologiche o altre società e l’81% afferma che i potenziali rischi che devono affrontare a causa dei dati raccolta superano i benefici, secondo uno studio del Pew Research Center. Se la pubblicità digitale non si evolve per rispondere alle crescenti preoccupazioni delle persone sulla loro privacy e su come viene utilizzata la loro identità personale, rischiamo il futuro del web libero e aperto”.

Temkin ha quindi precisato che Google smetterà di usare e investire in tecnologie di tracciamento che identificano i movimenti degli utenti su Internet. Il gigante web ha precisato che utilizzerà tecnologie che tutelano la privacy degli utenti come l’anonimizzazione o l’aggregazione dei dati, per indirizzare gli annunci senza raccogliere informazioni sugli individui mentre navigano su più siti web. “Se la pubblicità digitale non si evolve per affrontare le crescenti preoccupazioni che le persone hanno sulla loro privacy e su come la loro identità personale viene trattata, a rischio c’è il futuro del web libero e aperto”, ha scritto Temkin.

La decisione, proveniente da quella che è oggi la più grande azienda di pubblicità digitale al mondo, potrebbe spingere il settore lontano dal tracciamento individualizzato, oggetto di crescenti critiche da parte dei sostenitori della privacy e delle autorità di regolamentazione.

“Ci rendiamo conto che questo significa che altri fornitori potrebbero offrire un livello di identità utente per il monitoraggio degli annunci sul Web che garantiremo noi”, ha aggiunto Temkin. “Ma non crediamo che queste soluzioni soddisferanno le crescenti aspettative dei consumatori per la privacy, né resisteranno alle restrizioni normative in rapida evoluzione, e quindi non sono un investimento sostenibile a lungo termine. Invece, i nostri prodotti web saranno alimentati da Api che preservano la privacy che impediscono il monitoraggio individuale pur continuando a fornire risultati per inserzionisti ed editori. Le persone non dovrebbero accettare di essere tracciate sul Web per ottenere i vantaggi di una pubblicità pertinente. E gli inserzionisti non hanno bisogno di monitorare i singoli consumatori sul Web per ottenere i vantaggi in termini di prestazioni della pubblicità digitale”.

La roadmap di Google sul nuovo sistema di tracciamento

Temkin ha ricordato che i progressi nell’aggregazione, nell’anonimizzazione, nell’elaborazione sul dispositivo e in altre tecnologie per la tutela della privacy offrono un percorso chiaro per la sostituzione degli identificatori individuali. Gli ultimi test dei FLoC (Federated Learning of Cohorts) effettuati da Google evidenziano l’efficacia dei sistemi individuati per eliminare efficacemente i cookie di terze parti dall’equazione pubblicitaria e nascondere invece gli individui all’interno di cluster di persone con interessi comuni. Chrome intende rendere disponibili le coorti basate su FLoC per test pubblici con la sua prossima versione, in rilascio questo mese, e prevede di iniziare a testare le coorti basate su FLoC con gli inserzionisti di Google Ads nel secondo trimestre del 2021. Chrome offrirà anche la prima iterazione di nuovi controlli utente ad aprile e amplierà questi controlli nelle versioni future, man mano che più proposte raggiungeranno la fase di prova dell’origine e riceveranno più feedback dagli utenti finali e dal settore.

L’annuncio, nell’immediato non è piaciuto ai mercati: Google ha rappresentato il 52% della spesa pubblicitaria digitale globale nel 2020, pari a 292 miliardi di dollari, secondo Jounce Media. Il titolo di Alphabet, la società a cui fa Google, ha perso in borsa circa il 2%.

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