IL PIANO

Banda ultralarga nelle scuole, Open Fiber alla soglia dei 5000 istituti cablati

Il bilancio a un anno dal primo lockdown: la connessione ultraveloce ha agevolato la continuità scolastica, soprattutto nelle aree remote. Fondamentale l’impegno dei Comuni

Pubblicato il 04 Mar 2021

scuola

La rete con banda ultralarga integralmente in fibra ottica di Open Fiber ha raggiunto circa 4.900 edifici scolastici in tutta Italia. Il bilancio arriva a un anno dall’inizio del primo lockdown nazionale per la pandemia da Covid-19, un’emergenza che ha messo docenti e studenti di fronte all’impossibilità di recarsi fisicamente nelle scuole, ricorrendo invece alla didattica a distanza (Dad).

La sfida della didattica connessa è sia sociale che tecnologica, soprattutto per le aree interne e i piccoli comuni. “Mai come in questo momento è importante poter far affidamento su collegamenti informatici veloci, costanti e potenti, un accesso alla rete rapido e senza interruzioni”, ha commentato Irene Frida Vizzarri, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Palena-Torricella Peligna, che ha attivato il servizio in fibra ottica sulla rete Open Fiber. I 17 plessi dell’istituto sono dislocati su 9 piccoli comuni in un’area interna della provincia di Chieti.

Fondamentale l’impegno dei Comuni

Le prestazioni e la stabilità della connessione, sia per la didattica in presenza che per quella a distanza, hanno permesso agli insegnanti e agli studenti di portare avanti la loro attività nonostante le chiusure dettate dall’emergenza sanitaria. Tra questi ci sono docenti e alunni della Scuola Secondaria di I grado di Palena, momentaneamente situata a Lettopalena, un piccolo Comune dell’area interna abruzzese del Basso SangroTrigno, sempre in provincia di Chieti.
Fondamentale l’impegno delle istituzioni locali: “È stata l’amministrazione comunale a dotare il plesso della tanto attesa fibra ottica. La banda larga – racconta la dirigente Vizzarri – permette alla scuola di sfruttare le potenzialità della rete condivisa tra più postazioni contemporaneamente e di valorizzare pienamente, a fini didattici e in un’ottica innovativa, la dotazione tecnologica e le competenze digitali acquisite negli anni”.
Con la rete in fibra ottica di Open Fiber è stato possibile remotizzare non solo la didattica, ma anche le riunioni collegiali per condividere con i genitori e le famiglie i percorsi scolastici a distanza. “Il nostro Istituto per la prima volta ha rinnovato il Consiglio di Istituto con elezioni a distanza, ha svolto i colloqui periodici con i genitori in videoconferenza e ha realizzato on line le attivita’ di orientamento per le classi terminali e gli open day”, prosegue Vizzarri.

La connettività veloce protegge il diritto allo studio

La continuità dell’attività scolastica è essenziale anche nelle città, come sottolinea Giovanni Severini, coordinatore didattico dell’Istituto Paritario di Macerata Ireneo Aleandri, anch’esso raggiunto dalla rete Open Fiber. “Abbiamo ritenuto che la fibra ottica fosse una delle condizioni necessarie per continuare ad assicurare il diritto allo studio; per noi avere una connessione veloce e stabile è fattore cruciale, un bene di prima necessità in grado di supportare tutto l’aspetto tecnologico delle nostre attività. Ora come ora grazie alla fibra ottica non abbiamo alcun rallentamento o interruzione di servizio e questo ci permette, non solo di garantire la Dad, ma ci ha facilitato anche nella gestione amministrativa dell’istituto, siamo più rapidi nel rispondere alle necessità di studenti e genitori”.

Sono spesso le amministrazioni locali a chiedere interventi rapidi di cablaggio alle aziende. Un caso emblematico è quello di Lecce, dove Open Fiber sotto la spinta e grazie alla collaborazione del Comune è riuscita a cablare 12 scuole in 5 giorni.

Necessario cablare anche le case

Non solo nelle scuole ma anche nella abitazioni la banda ultralarga è garanzia di partecipazione alla vita scolastica. In Italia, però, uno studente su quattro ha difficoltà a seguire la didattica a distanza a causa della mancanza, nella propria abitazione, di una connessione a banda ultralarga che supporti il traffico dati necessario ai collegamenti per la Dad. A evidenziarlo è un’analisi di Uecoop, l’Unione Europea delle Cooperative, realizzata prendendo in esame i dati diffusi da Istat.

A essere più colpite sono le famiglie che abitano nelle Regioni del Sud del Paese, in particolare – secondo lo studio Uecoop – in Sicilia, Calabria, Basilicata, Molise e Puglia, ma più in generale riguarda il 25,3% dei ragazzi – 2,8 milioni in tutto – di età compresa tra io 14 e i 18 anni, che frequentano le scuole superiori, e che sono costretti a studiare da casa per via delle chiusure disposte dalle Regioni per contrastare la diffusione del virus Covid-19.

Il Piano BUL sta comunque accelerando, come riportato già da CorCom, dopo i ritardi accumulati. Si va avanti nelle aree bianche, con uno sprint alla roadmap dei lavori al confronto con inizio 2020 e il via ai primi collaudi per i Comuni di Puglia, Calabria e Sardegna.

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