L'ANNIVERSARIO

Berners-Lee: “Crisi Covid? Se ne esce puntando su giovani e connettività globale”

Lettera del “papà di Internet” a 32 anni esatti dalla storica presentazione al Cern. La ripresa dalla pandemia? “Passa dal binomio nuove generazioni-Web: un potenziale infinito. Ma serve un investimento da 400 miliardi di dollari in dieci anni, per portare ovunque la banda larga”. Oggi una persona su tre fra i 15 e i 24 anni non ha accesso al mondo online

Pubblicato il 12 Mar 2021

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La ripresa dalla crisi Covid? Passerà attraverso una massiccia spinta digitale per connettere a Internet i giovani di tutto il mondo: investimenti per oltre 400 miliardi di dollari in 10 anni, allo scopo di dare a tutti connessione alla banda larga. Ne è convinto Tim Berners-Lee, papà del web, che a 32 anni dalla nascita della sua “creatura” ha reso pubblica la lettera scritta a quattro mani con Rosemary Leith, co-fondatrice della World wide web foundation, che promuove il web gratuito e aperto per tutti.

“Nelle mani dei giovani, il Web può aiutare a superare le grandi sfide”

La lettera porta la data di oggi non casualmente: era il 12 marzo 1989, quando il ricercatore presentò un saggio al Cern di Ginevra. Era la base teorica della rete che dette inizio all’invenzione che ha rivoluzionato le nostre vite. “Quest’anno celebriamo questa ricorrenza valorizzando nove giovani il cui lavoro dimostra questo incredibile potenziale – afferma Berners-Lee nella lettera -. Le loro storie mostrano come, nelle mani di questa generazione, il web possa aiutare a superare alcune delle grandi sfide dell’umanità”. I ragazzi provengono da diverse parti del mondo e hanno usato la tecnologia per l’ambiente, per affrontare disuguaglianza di genere e frenare il Covid-19.

I ragazzi menzionati da Berners Lee nella lettera per i 32 anni del web sono sono Avi Schiffman (Usa, fondatore della nCov2019.live); Chelsea Slater (Gb, fondatore InnovateHer), Froilan Grate (Filippine, attivista ambientale); Hera Hussain (Gb, fondatore Chain); Ian Mangenga (Sud Africa, fondatore Digital girl); Peter Okwoko (Uganda, fondatore Takataka plastics); Salvador Camacho (Messico, fondatore Ggwp); Savena Surana e Arda Awais (Gb, fondatori Identity 2.0).
“Vedono il web come strumento per lottare per la giustizia, espandere le opportunità e trovare soluzioni a problemi urgenti”, scrive il papà del web.

Ancora tante le persone che non hanno accesso alla Rete

Il documento riporta anche le stime dell’Alliance for affordable internet (A4AI), un’iniziativa della Web foundation che ha calcolato che 428 miliardi di dollari di investimenti aggiuntivi in dieci anni fornirebbero a tutti una connessione a banda larga di qualità. Inoltre viene ricordato come una su tre persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni non hanno accesso a Internet affatto, mentre due terzi delle persone di età inferiore ai 25 anni – 2,2 miliardi – non accede a Internet da casa. Nei paesi a basso reddito, solo Il 6% dei giovani ha accesso a Internet da casa.

Nella lettera, Berners-Lee sottolinea inoltre il tema delle minacce e abusi online, della disinformazione e dei contenuti pericolosi che mettono a rischio i giovani e possono spingerli offline. In particolare, l’85% delle donne ha sperimentato o assistito a episodi di violenza, le donne più giovani sono le più colpite.
E fa un appello alle aziende tecnologiche a costruire prodotti e servizi che rispettino i diritti dei giovani e ai governi a promuovere leggi efficaci che impongano alle aziende di rendere conto della creazione di prodotti e servizi responsabili.

“Il web che vogliamo per il mondo che vogliamo”

“È tempo di impegnarci a fornire il web che vogliamo per il mondo che vogliamo, per questa generazione di giovani e per quella che deve ancora venire”, conclude la lettera. “Se mezza generazione di giovani non è in grado di utilizzare gli strumenti per prosperare in un mondo digitale, per acquisire nuove competenze, gestire imprese, costruire comunità, partecipare al dibattito democratico, la società nel suo insieme perderà i propri talenti, idee e sforzi”.

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