LA STRATEGIA

Il piano di Cingolani: cloud, intelligenza artificiale e droni per il New Green

Il ministro della Transizione ecologica delinea le linee programmatiche e accende i riflettori sul ruolo del digitale. E sul dicastero: “Dobbiamo cogliere l’opportunità delle tecnologie per riorganizzare uffici e attività”

Pubblicato il 16 Mar 2021

cingolani

Digitale al servizio dell’ambiente. In audizione in audizione in commissioni riunite Ambiente e Attività produttive di Camera e Senato, Roberto Cingolani, ministro per la Transizione ecologica ha presentato le linee programmatiche del suo dicastero, dedicate in larga parte al tema delle tecnologie. Sia come strumento chiave per attuare la strategia sia per riorganizzare le attività e i processi del ministero della Transizione ecologica (Mite).

“Il ministero intende cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali per digitalizzare gli uffici, la rete dei parchi e le principali attività di monitoraggio del territorio, per migliorare la prevenzione e la sicurezza del territorio e della sostenibilità ambientale, integrando tutte le tecnologie disponibili, come A.I., Cloud, satelliti, droni e sensori a terra – ha spiegato Cingolani – Il paniere delle tecnologie nazionali si deve dotare di questi strumenti per fare dell’Italia una nazione smart e sicura, una nazione in grado di disporre dei migliori strumenti per l’acquisizione dei dati del territorio e per la loro trasformazione in informazioni utili alla prevenzione di danni ambientali e calamità naturali”.

“L’Italia deve diventare una nazione sicura e smart, in grado di dispoprre dei migliori strumenti per l’acquisizioni dei dati del territorio, per pervenire le calamità naturali – ha poi proseguio – Vorrei lasciare a chi verrà dopo un ministero digitalizzato e internazionalizzato”.

“Questo sarà un ministero che davvero dovrà confrontarsi su base giornaliera con le grandi istituzioni internazionali – ha detto ancora il ministro – Dobbiamo sostenere il paese in quel ruolo che, io spero, sarà di guida nel mondo della sostenibilità e della tutela dell’ambiente”.

Insieme alla digitalizzazione, Cingolani ha annunciato che il ministero sarà potenziato “sotto il profilo delle risorse umane, con competenze tecniche ed esperienze internazionali”. Per questo “proseguiranno le procedure concorsuali in essere”.

Agenda 2030

Per quanto attiene alle Strategie per lo sviluppo sostenibile e la fiscalità ambientale, il ministero contribuirà all’attuazione dell’Agenda 2030, a livello nazionale e internazionale, e dei programmi ambientali in ambito Onu e Unione europea, “finalizzando – ha puntualizzato – il processo di revisione triennale della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e garantendo un’ampia partecipazione della società civile, delle istituzioni scientifiche e degli attori territoriali”.

Economia circolare

Nel contesto del Piano d’azione europeo per l’economia circolare, il ministero – attraverso l’interlocuzione con gli enti territoriali e la costante consultazione degli operatori pubblici e privati e delle associazioni di categoria – intende mettere a punto gli strumenti tecnici e amministrativi per garantire il sostegno e lo sviluppo di filiere produttive coerenti, secondo un’impostazione di circolarità economica.

“In tale contesto, il ministero porrà in essere il monitoraggio dell’implementazione dei decreti legislativi di recepimento del “Pacchetto economia circolare” e la predisposizione dei decreti correttivi – ha annunciato Cingolani – definirà il Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione con l’obiettivo di massimizzare la diffusione del Green Public Procurement; perfezionerà gli strumenti di supporto allo sviluppo di filiere “circolari”, attraverso l’adozione di Criteri Ambientali Minimi per i nuovi settori merceologici; si dedicherà alla stesura dei decreti relativi alla cessazione della qualifica di rifiuto (cd. end of waste); aggiornerà il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti; revisionerà il registro della tracciabilità dei rifiuti”.

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