Sistri sulla carta doveva essere il sistema di tracciabilità dei rifiuti per combattere una volta per tutte le ecomafie. Costato decine di milioni di euro e mai stato in grado di funzionare, è stato in realtà un disastro annunciato. Così Paolo Uggè e Giorgio Rapari, presidenti rispettivamente di Conftrasporto e Assintel, che hanno messo a punot un sistema alternativo, si chiama Setri, per sostituire il Sistri. Il progetto è stato sottoposto al ministro dell’Ambiente Corrado Clini e al ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera.
Eppure basterebbe relativamente poco, dicono Conftrasporto e Assintel, per progettare un sistema veramente funzionante: servirebbe coordinare le competenze tipiche del settore della produzione di software gestionale per i rifiuti con quelle dei trasporti e della logistica. Partendo da queste semplici premesse, i responsabili di Fai Conftrasporto e di Assintel hanno investito risorse ed esperienza per elaborare un nuovo e funzionante progetto di tracciabilità dei rifiuti, battezzato Setri (Sistema elettronico tracciabilità rifiuti).
Il progetto è stato inviato nei giorni scorsi al ministro dell’Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare, Corrado Clini, e al ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, perché possano esaminarlo e valutare così una possibile revisione totale del Sistri, la cui entrata in vigore, dopo una serie infinita di rinvii, è stata fissata nel giugno 2013.
“Si tratta di un progetto che le due associazioni, forti della loro esperienza ultraventennale nel settore della produzione di software gestionale per i rifiuti e in quello dei trasporti e della logistica, hanno commissionato a una squadra di propri tecnici e che ora viene messo a disposizione dei ministeri, con l’obiettivo di scrivere finalmente, una volta per tutte, la parola fine a una vicenda nata con le migliori intenzioni (combattere le ecomafie) ma finita nel peggiore dei modi – hanno detto il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, e il presidente di Assintel (Associazione Nazionale Imprese Ict), Giorgio Rapari, firmatari della lettera inviata ai due ministri nella quale si sottolinea come il Setri, Sistema elettronico tracciabilità rifiuti, rappresenti “una solida base da cui partire per condividere e realizzare finalmente un nuovo sistema in grado di monitorare il percorso seguito dai rifiuti. In particolare quelli speciali, che da sempre – hanno ribadito Paolo Uggè e Giorgio Rapari – rappresentano un enorme affare per la mafia. Con il progetto Setri abbiamo cercato di dare il nostro contributo per trovare una soluzione, ampiamente condivisa, mettendo a completa e gratuita disposizione del Governo e di tutti gli operatori italiani la nostra esperienza nel settore”.