Oracle è contrattualmente obbligata a continuare a sviluppare software per i server Itanium di HP. Lo ha deciso la Suprema Corte della California, dando ragione al produttore che aveva portato la società di software in tribunale per violazione di contratto.
Secondo il giudice, l’accordo raggiunto due anni fa tra le due parti, al momento del passaggio di Mark Hurd, Ceo esautorato di HP, al ruolo di presidente di Oracle, prevedeva un impegno esplicito da parte di Oracle a continuare a offrire la propria suite software anche per le piattaforme server con processori Itanium.
Le due parti dovranno ripresentarsi in tribunale il prossimo 22 agosto e in quella data si capirà cosa avrà deciso Oracle in merito al ricorso e cosa avrà nel frattempo elaborato HP per quanto attiene la valutazione dei danni.
HP sostiene che l’inottemperanza di Oracle ha penalizzato sia le vendite di server, in calo del 23% a 421 milioni di dollari nel secondo trimestre fiscale, sia nelle revenue legate al servizio e al supporto.
“La sentenza è una vittoria enorme per HP e i suoi clienti – commenta una nota di HP – La Corte ha confermato l’esistenza di un contratto tra HP e Oracle che obbliga Oracle a sviluppare i suoi prodotti software per i server HP basati su Itanium. Ci aspettiamo che Oracle adempia il suo obbligo contrattuale come ordinato dalla Corte”.