Sarà la trasformazione digitale a innescare nuova occupazione e a consentire all’Italia di tenere testa alla perdita di posti di lavoro inevitabile a causa della crisi economica innescata dalla pandemia: è quanto ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in occasione della conferenza stampa dedicata a fare il punto sulle decisioni prese dal Consiglio Ue di ieri.
Dare stimolo agli investimenti: più semplificazioni e giustizia veloce
“Nuovi posti di lavoro si creano grazie alla digitalizzazione”, ha detto Draghi. “Abbiamo a disposizione molte risorse ed è essenziale che vengano impiegate per costruire il nostro futuro”. Draghi ha evidenziato la necessità di destinare i fondi in particolare per “dare stimolo agli investimenti” e “creare posti di lavoro” per fare fronte alla crescente disoccupazione “che ci sarà a causa dell’impatto della crisi”.
Determinante, inoltre, secondo Draghi spingere sulla semplificazione amministrativa e sulla “velocizzazione” della giustizia, elementi essenziali per attirare gli investimenti, anche esteri “C’è ancora molto da fare e siamo di fronte ad una nuova sfida. L’obiettivo è attuare il ‘vecchio’ che va bene e aprire al ‘nuovo’ che va bene”, ha detto il presidente del Consiglio che annuncia anche una politica fiscale espansiva.
Euro digitale: “Dubito che aumenti importanza internazionale della valuta”
Riguardo alle questioni internazionali Draghi ha affrontato la questione della digital tax: “L’amministrazione Usa precedente in tema di tassazione delle multinazionali digitali era di totale chiusura, ora invece la nuova amministrazione ha aperto ad accordi interazionali per la tassazione delle società digitali”.
E riguardo al dibattito sull’euro digitale “è importantissimo ma dubito che aumenti significativamente l’importanza internazionale dell’euro”. “Il ruolo internazionale del dollaro – ha detto Draghi per spiegare – lo determinano” alcuni fattori come “il debito, ovvero il fatto che il titolo del Tesoro Usa è il più scambiato nel mondo. Noi abbiamo il debito dei vari Paesi ma non hanno quella caratteristica di essere completamente privo di rischi”. Un secondo fattore di forza del dollaro è che negli Usa “hanno un mercato dei capitali gigantesco dove tutte le società possono emettere azioni”.