I laureati Stem sono al primo posto tra le figure più ricercate online dalle aziende: ben 49,1% delle search di candidati. Lo rivela la prima edizione dell’Osservatorio Nazionale annuale sul recruitment online di giovani neolaureati in Italia annunciato da Tutored, la startup che fa da punto d’incontro digitale tra studenti universitari e neolaureati, da un lato, e le imprese e il mondo del lavoro, dall’altro.
Tra i laureati Stem, le aziende cercano innanzitutto ingegneri (38,9%) e poi laureati in matematica, fisica e statistica (10,2%). La seconda laurea più appetibile è quella in Economia, che cattura il 31,2% delle ricerche online. Seguono in classifica i laureati in Studi umanistici (7,9%), Scienze politiche (4,7%) e giurisprudenza (3,1%).
L’Osservatorio, che ha preso in considerazione i dati raccolti nell’intero anno 2020, si basa sull’attività ad elevato engagement degli oltre 500.000 studenti iscritti alla piattaforma di Tutored e delle 50 grandi aziende e multinazionali ospitate, le cui interazioni hanno generato più di 87.000 candidature nell’anno di riferimento per le opportunità di lavoro pubblicate.
I recruiter cercano figure per le aree Informatica, tecnologia e R&D
Il settore aziendale in cui si concentrano le maggiori attenzioni dei recruiter è “Informatica, tecnologia e ricerca & sviluppo”: un annuncio pubblicato su tre (il 33%) si riferisce a queste aree. Seguono, a distanza, le aree “Commerciale, vendite e pubbliche relazioni”, “Comunicazione e marketing” e “Consulenza”, ciascuna con peso pari al 10%.
A chiudere la classifica “Finanza, banking, attuariato” (8%), “Produzione e logistica” (8%), “Contabilità e revisione” (6%), “Risorse umane (6%)”, “Business development” (4%), “Legale” (3%) e “Architettura, design e grafica” (2%).
Le soft skill più apprezzate: team work e problem solving
Tra le soft skill più ricercate dalle aziende in ben sette settori aziendali su dieci la “capacità di team work” si posiziona al primo posto. Grande valore viene attribuito anche alla capacità di comunicazione (la più richiesta nel Marketing e nell’Architettura e design) e alle skill relazionali da parte dei candidati, al top dei requisiti validi per entrare nell’area Legale.
Se però l’analisi viene circoscritta alle sole candidature cosiddette “compliant” – quelle che passano lo step preliminare di interesse da parte delle aziende e vengono ritenute meritevoli di accedere ad eventuali successive fasi di valutazione – il gradimento dei recruiter cambia e la “capacità di problem solving” diventa la prima tra le competenze soft, seguita dalla “capacità di team working” e dalle “abilità nell’organizzare il lavoro”.
La conoscenza delle lingue straniere
La lingua straniera più parlata dai candidati agli annunci di lavoro inseriti su Tutored è l’inglese (54% con livello medio pari a B1), seguita dallo spagnolo (17%, B1) e francese (16%, A2). Più defilati in classifica compaiono anche il tedesco (5%), l’arabo, il cinese, il portoghese ed il russo (tutti all’1%, ma con livelli medi pari al B1).
Ad ovvia eccezione dei laureati in “Lingue, interpretariato e traduzioni”, gli studenti più poliglotti risultano quelli delle facoltà di “Scienze politiche”, che mediamente vantano una conoscenza di quasi due lingue estere (1,9). Fanalino di coda in questa speciale classifica sono invece i laureati in “Scienze” con una media di 1,3 lingue straniere conosciute.
Con la pandemia search e onboarding sempre più online
Ma quali sono le caratteristiche che possono rivelarsi vincenti per rendere il proprio curriculum “compliant” rispetto alle richieste del mercato? In media, i candidati che ottengono il gradimento delle aziende hanno conseguito la Laurea magistrale in 2 anni e mezzo con una votazione di 107, mentre la Laurea triennale viene raggiunta in 3 anni e 5 mesi con una votazione media di 100.
Il profilo medio di chi termina un corso di Laurea magistrale a ciclo unico e viene valutato dalle aziende come “compliant”, prevede invece una tempistica di conseguimento del titolo di studio pari a 5 anni e 3 mesi, con una votazione che si assesta a 101.
“Viviamo in un momento storico molto particolare e complesso, che si riflette ovviamente anche sui processi di inserimento dei giovani studenti e neolaureati in azienda – ha affermato Gabriele Giugliano, co-founder e ceo di Tutored – Oggi più che mai le società hanno bisogno di strutturare percorsi che permettano di svolgere l’attività di recruitment e di onboarding in modalità digitale. In tempo di pandemia – ha concluso Giugliano – sia per le aziende che per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro è fondamentale comprendere quali sono i nuovi paradigmi e coglierne le opportunità: il nostro nuovo Osservatorio si propone di essere uno strumento in grado di misurare periodicamente i trend in atto”.