“Il Recovery plan può e deve rappresentare un’opportunità per tutti i comparti chiave del Made in Italy agroalimentare per la crescita duratura sostenibile del Paese”. Lo afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, chiarendo che “digitalizzazione delle campagne, innovazione tecnologica, foreste urbane per mitigare l’inquinamento e smog in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici ed interventi specifici nei settori deficitari ed in difficoltà dai cereali all’allevamento fino all’olio di oliva sono alcuni dei progetti strategici cantierabili elaborati dalla Coldiretti per la crescita sostenibile del Paese”.
“Importante colmare i ritardi”
L’agricoltura 4.0, che ha generato in Italia un fatturato intorno ai 540 milioni di euro nel 2020, con una crescita di circa il 20% rispetto all’anno precedente (fonte: Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia), “rappresenta – sottolinea la Coldiretti – il futuro dei campi con lo sviluppo di applicazioni sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti: dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti”.
Ma per cogliere le innovazioni tecnologiche offerte dall’agricoltura 4.0 occorre però colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane visto che solo il 76% delle famiglie italiane dispone di un accesso internet e appena il 75 % ha una connessione a banda larga ma la situazione peggiora notevolmente nelle aree rurali con appena il 68% dei cittadini che dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Proprio per superare il digital divide tra città e campagne portando la banda ultralarga nelle aziende e sostenere la ripresa economica del Paese, Coldiretti, Tim e Bonifiche Ferraresi hanno firmato un accordo per accompagnare la transizione economica e digitale dell’agroalimentare Made in Italy.
Focus sui contratti di filiera
I fondi europei – sottolinea la Coldiretti – vanno utilizzati per finanziare progetti strategici superando i limiti alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare per portare benefici all’intero Sistema Paese con un impegno strategico di lungo periodo. “Per far crescere il Made in Italy – afferma la Coldiretti – sono fondamentali i contratti di filiera in grado di garantire una equa distribuzione di valore fra tutti i componenti. Il radicamento territoriale delle filiere è la vera impronta del Made in Italy agroalimentare che si trasforma in valori economici sul mercato, ma anche in valori sociali e ambientali per le comunità locali e l’intera collettività”