Il gruppo giapponese SoftBank, sempre più orientato agli investimenti sulle tecnologie innovative, ha acquisito il 40% di AutoStore, società norvegese che sviluppa un sistema per l’automazione dei magazzini. Il colosso guidato da Masayoshi Son ha messo sul piatto 2,8 miliardi di dollari e portato la valutazione complessiva di AutoStore a 7,7 niliardi.
SoftBank ha comprato la quota di AutoStore dal gruppo americano del private equity Thomas H. Lee Partners e dalla società svedese del venture capital EQT.
“Consideriamo AutoStore una tecnologia di base che permette di creare una logistica veloce e a costi competitivi per le aziende di tutto il mondo“, ha commentato il ceo di SoftBank, Masayoshi Son. “Siamo entusiasti di lavorare con AutoStore per portare avanti aggressivamente l’espansione su nuovi mercati e geografie”.
I robot di AutoStore usano quattro volte meno spazio
Fondata 25 anni fa dall’imprenditore Ingvar Hognaland e con sede centrale a Nedre Vats, vicino Bergen, AutoStore ha sviluppato quella che definisce “la cube storage automation,” che permette ai robot di sfruttare al massimo lo spazio nei magazzini.
La società ha messo in uso 20.000 dei suoi robot in 600 siti in 35 Paesi del mondo. La sua tecnologia, afferma AutoStore, permette ai clienti di tenere in magazzino, a parità di spazio, quattro volte più merci oppure di conservare la stessa quantità di merce in un quarto dello spazio. Tra i clienti di AutoStore ci sono la catena americana di elettronica Best Buy, la svedese Siemens e la catena britannica di supermercati Asda.
Il primo obiettivo dell’accordo con SoftBank è l’espansione nella regione dell’Asia-Pacifico, ha dichiarato il ceo di AutoStore, Karl Johan Lier.
Pandemia e e-commerce, “volano” per le società della logistica
Nathan Benaich, venture capitalist specializzato in intelligenza artificiale, ha commentato su Cnbc che la pandemia è stato un “volano” per le aziende della logistica e dello storage in magazzino, perché rappresentano “la spina dorsale dell’e-commerce“.
“AutoStore, come i suoi rivali Berkshire Grey, Ocado Robotics e 6 River Systems, sono storie di successo della robotica di magazzino”, ha affermato Benaich. “Storie silenziose costruite nel corso di dieci-venti anni in cui queste aziende hanno saputo espandersi e costruire le loro tecnologie e ora sono pronte a catturare in modo aggressivo la domanda crescente”.
SoftBank ha investito anche nell’americana Berkshire Grey nel 2019. Gli investimenti del gruppo giapponese vengono condotti tramite il suo Vision Fund, un fondo da 100 miliardi di dollari al quale partecipano i fondi sovrani dell’Arabia Saudita, ma anche i capitali di Apple e Qualcomm, e con cui SoftBank si è spostata dal business delle telecomunicazioni verso attività di investimento nelle tecnologie e startup più innovative.