Approfondire gli aspetti concorrenziali dell’acquisizione, da parte di Tim, dei tre rami d’azienda – PA, Smb e Atlanet – di BT Italia a cui fanno capo i servizi di telecomunicazione al dettaglio su rete fissa, i servizi di telecomunicazione al dettaglio su rete mobile, la rivendita ai clienti finali di prodotti hardware e software, i servizi di manutenzione di prodotti hardware e software, i servizi di call center. L’Autorità Antitrust avvia un’istruttoria sull’operazione (QUI IL PROVVEDIMENTO) ravvisando criticità sul fronte della competizione. A seguito dell’operazione i servizi di telefonia fissa e connettività alla PA confluendo nell’offerta Tim farebbero di fatto sparire dal mercato un competitor e rafforzerebbero la posizione della telco guidata da Luigi Gubitosi, già considerato “operatore storico di riferimento di numerose PA”.
Nel mirino dell’Autorità le clausole di non concorrenza e le riserve sollevate dagli operatori concorrenti – a partire da Fastweb, Vodafone e WindTre:” L’obbligo di non concorrenza per i servizi di IT ha una durata di 2 anni, mentre l’obbligo di non concorrenza per i servizi di telecomunicazione su rete fissa e mobile, ha una durata di 5 anni, fatta salva la possibilità per BT di partecipare, dopo il secondo anno dal closing dell’Operazione, alle procedure di gara nelle quali BT Italia, da sola o congiuntamente con altri operatori non telco, risulti aggiudicataria di contratti per la fornitura di servizi multidisciplinari (compresi i servizi di telecomunicazione), a condizione che la quota riconducibile ai servizi di telecomunicazione non ecceda il 15% del valore complessivo del contratto aggiudicato”, si legge nel provvedimento che avvia l’istruttoria. L’operazione di acquisizione costituendo una concentrazione – evidenzia l’Agcm – proprio nei patti di non concorrenza sarà oggetto di approfondimento.
L’Autorità puntualizza inoltre che nello specifico ambito competitivo della PA, “BT costituisce un primario concorrente di Tim, come evidenziato dalla circostanza che in oltre il 60%, in valore, delle gare relative ai servizi di fonia e connettività su rete fissa cui ha partecipato Tim, si riscontra anche la partecipazione di BT, risultando in alcuni casi aggiudicatario in luogo della stessa Tim. BT, pertanto, costituisce un concorrente in grado di esercitare una significativa pressione concorrenziale su Tim nella partecipazione di gare pubbliche di rilievo nazionale e locale.