L’Italia recepisce la direttiva Ue sul copyright. L’ok definitivo è arrivato con la votazione in Senato della legge di delegazione Ue, che aveva ricevuto la luce verde dalla Camera dei Deputati l’ultimo giorno di marzo. Il provvedimento, approvato a Palazzo Madama con 215 sì, 19 no e un astenuto, contiene 29 articoli che dispongono il recepimento di 39 direttive europee, e che mettono le basi per l’adeguamento delle leggi nazionali a 16 regolamenti europei. Fra i temi più rilevanti disciplinati nel disegno di legge c’è la direttiva sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, attesa da tempo dagli operatori del settore giornalistico, dello spettacolo e della cultura, che lamentava da tempo il fatto chele grandi piattaforme web non pagassero alcun diritto per lo sfruttamento delle loro opere. “Siamo tra i primi in Europa a legiferare sulla direttiva relativa al copyright, un giusto equilibrio fra diritti degli utenti, esigenze delle piattaforme e sostegno dell’editoria”, afferma Enzo Amendola, sottosegretario agli Affari europei. A definire i dettagli del provvedimento saranno ora i decreti attuativi, che dovranno essere approvati entro il 7 giugno.
Nello specifico la direttiva Ue prevede che gli editori possano negoziare accordi con gli over the top per vedersi corrispondere da Google & Co. una contropartita per l’utilizzo ei contenuti, con gli introiti che dovranno essere condivisi con i giornalisti (come previsto espressamente dall’articolo 15). Quanto ai singoli utenti, i link rimarranno gratuiti e liberi e non ci sarà rischio sanzioni per i privati che pubblicheranno online materiale protetto dal copyright. A esserne responsabili saranno infatti le piattaforme su cui i contenuti saranno pubblicati, con regole più stringenti per i colossi e meno rigide per i piccoli player e le startup, e senza che sia prevista l’obbligatorietà di “filtri”. però nessuna obbligatorietà di filtri ex ante. Nessuna limitazione inoltre per Wikipedia, e per meme, gif, parodie, citazioni, critiche, pastiche, recensioni, cloud e software in open source. Un articolo ad hoc, il 17, prevede infine che le piattaforme debbano essere autorizzate alla pubblicazione dai titolari del diritto d’autore dei contenuti.
“Grazie al lavoro di Governo e Parlamento, l’Italia è tra i primi Paesi europei a recepire la direttiva Ue sul diritto d’autore – afferma Dario Franceschini, ministro della Cultura – E’ il giusto riconoscimento al valore dell’industria creativa nazionale, che supera le contrapposizioni tra gli operatori over the top e i produttori di contenuti per arrivare a una sintesi capace di fare del digitale uno strumento di crescita per tutti, tutelando gli autori e promuovendo la loro opera. Si tratta di una grande opportunità per gli artisti italiani, noti e apprezzati in tutto il mondo per il talento che esprimono in ogni loro creazione”.
Soddisfazione emerge anche dal commento di Andrea Riffeser Monti, presidente della Fieg, secondo cui “Il recepimento della Direttiva Copyright è un risultato importante per la tutela degli investimenti delle aziende editoriali anche nell’ecosistema digitale, che garantisce il dovuto riequilibrio nella distribuzione del valore del prodotto, senza pregiudicare la libera espressione degli utenti della Rete”. “Bisogna dare atto a Governo e Parlamento dell’impegno profuso per il raggiungimento di questo primo, fondamentale, traguardo – prosegue Riffeser – Ora occorre procedere speditamente con i decreti attuativi, entro il termine del prossimo 7 giugno previsto dalla normativa comunitaria. Nell’attuare il diritto connesso previsto dalla Direttiva occorre anche tener conto degli ordini del giorno, accolti dal governo nei vari passaggi parlamentari, che indicano due principi essenziali per rendere concreta la tutela del diritto d’autore: un meccanismo di negoziazione effettiva per la remunerazione degli articoli dei giornali – ha rilevato – e una definizione di ‘estratti brevi’ che non vanifichi lo spirito della Direttiva”.
“Sono felice che la nostra battaglia di civiltà e giustizia abbia avuto un esito positivo – sottolinea Giulio Rapetti Mogol, presidente della Siae – Ringrazio tutti i parlamentari a nome dei tanti autori che rappresento. L’attuale situazione economica generata dalla pandemia avrà purtroppo effetti di lungo periodo ed è fondamentale che le opportunità del digitale compensino le difficoltà in cui si dibatte l’intero settore artistico e culturale. Penso non solo ai grandi nomi della cultura e dello spettacolo, ma soprattutto ai tanti artisti meno conosciuti che possono sopravvivere solo grazie al diritto d’autore. In questo senso mi auguro che il Governo approvi in tempi rapidi, e comunque entro il termine previsto del prossimo 7 giugno, il necessario provvedimento attuativo, e che quest’ultimo accolga al meglio i punti-chiave della Direttiva, secondo i principi indicati nella legge il cui percorso si è concluso oggi”.
“Abbiamo apprezzato l’impegno di tutte le forze politiche che hanno spinto al massimo per arrivare a questo snodo fondamentale per la tutela dei contenuti nel mondo digitale – afferma Enzo Mazza, presidente di Fimi – La direttiva sul copyright è uno strumento essenziale per garantire la produzione e lo sviluppo della musica online”.
“Dopo il voto di ieri del Senato, si definisce la strada che porta all’approvazione del decreto di recepimento della direttiva copyright in Italia: un passo di fondamentale importanza per la tutela dell’industria creativa nel nostro Paese”, afferma Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie). “L’impegno nostro e del Governo non finisce qui – aggiunge – la direttiva e il suo recepimento vanno considerati come un punto di partenza e non di arrivo. Perché possano dispiegare i suoi effetti benefici, infatti, devono essere accompagnati da nuovi strumenti che consentano la gestione del diritto d’autore online in maniera semplice ed efficiente. Come AIE siamo impegnati da dieci anni per la costruzione di una infrastruttura tecnologica aperta che assolva questo compito. Il lancio da parte della presidenza di turno dell’Unione europea dell’iniziativa ‘Copyright infrastructure’ e la scelta della Commissione europea di definire prioritario gli investimenti per realizzarla nel suo ‘Piano d’azione sulla proprietà intellettuale per rafforzare la resilienza e la ripresa economica dell’UE’ vanno nella direzione da noi auspicata e sulla quale abbiamo richiamato l’attenzione nelle interlocuzioni con il Governo”.
Il presidente di Confindustria Cultura Italia, Innocenzo Cipolletta, parla delle nuove norme come di uno “strumento essenziale per garantire la produzione e lo sviluppo dei contenuti culturali online”, aggiungendo parole di apprezzamento per “l’impegno di tutte le forze politiche che hanno spinto al massimo per arrivare a questo snodo fondamentale per la tutela dei contenuti nel mondo digitale. È una svolta decisiva che dà il giusto riconoscimento al valore dell’industria creativa e che mette il Governo italiano nelle condizioni di dare al nostro Paese regole capaci di fare del digitale uno strumento di crescita per tutti tutelando il lavoro creativo, gli autori e tutti gli attori del comparto”. “Per l’intera industria culturale – conclude Cipolletta – il voto di ieri rappresenta un passaggio importante che ora va seguito dall’effettiva implementazione dell’articolato comunitario nella legge italiana sul diritto d’autore. E’ essenziale preservare quanto stabilito a Bruxelles e lavorare con attenzione e in un’ottica di tutela della creatività e del suo sviluppo nelle parti della direttiva che dovranno essere espletate attraverso il recepimento nel nostro ordinamento”.