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Recovery Plan: 18,5 miliardi per “nuova” Sanità. Il digitale pilastro portante

Rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare il sistema e garantire equità di accesso alle cure: la sfida passa da telemedicina, Fse e piattaforme dati interoperabili

Pubblicato il 28 Apr 2021

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Rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure. È questo l’obiettivo della missione Salute del Piano nazionale ripresa e resilienza che stanzia complessivamente 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo. La missione fa parte della più ampia missione 4 “Istruzione e Ricerca”, per quale saranno disponibili 31,9 miliardi di euro – di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo complementare.

Si tratta di un’importante dotazione per superare limiti e criticità del nostro sistema sanitario che la pandemia da Covid 19 ha drammaticamente messo in risalto. “L’esperienza della pandemia ha inoltre evidenziato l’importanza di poter contare su un adeguato sfruttamento delle tecnologie più avanzate, su elevate competenze digitali, professionali e manageriali, su nuovi processi per l’erogazione delle prestazioni e delle cure e su un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema – si legge nel piano – La strategia perseguita con il Pnrr è volta ad affrontare in maniera sinergica tutti questi aspetti critici. Un significativo sforzo in termini di riforme e investimenti è finalizzato ad allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in ogni area del Paese. Una larga parte delle risorse è destinata a migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche, a promuovere la ricerca e l’innovazione e allo sviluppo di competenze tecnico-professionale, digitale e manageriali del personale”.

La componente uno della Missione – Telemedicina

La prima componente della missione – stanziati 7 miliardi – punta alla realizzazione delle reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Gli interventi di questa componente intendono rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari. Per questa ultima azione sono previste risorse pari a 4 miliardi.

“L’intervento si traduce nel finanziamento di progetti di telemedicina proposti dalle Regioni sulla base delle priorità e delle linee guida definite dal Ministero della Salute – prosegue il Pnrr – I progetti potranno riguardare ogni ambito clinico e promuovere un’ampia gamma di funzionalità lungo l’intero percorso di prevenzione e cura: tele-assistenza, tele-consulto, tele-monitoraggio e tele-refertazione”. Per ottenere i finanziamenti, tuttavia, i progetti dovranno innanzitutto potersi integrare con il Fascicolo Sanitario Elettronico, raggiungere target quantitativi di performance legati ai principali obiettivi della telemedicina e del Sistema Sanitario Nazionale, nonché garantire che il loro sviluppo si traduca in una effettiva armonizzazione dei servizi sanitari”.

Il governo intende infatti privilegiare progetti che insistono su più Regioni, fanno leva su esperienze di successo esistenti, e ambiscono a costruire vere e proprio “piattaforme di telemedicina” facilmente scaricabili.

La componente 2 della Missione – Innovazione, ricerca e digitalizzazione

Per il secondo pilastro sono stanziati 8,63 miliardi. Le misure incluse in questa componente consentiranno il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), una migliore capacità di erogazione e monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) attraverso più efficaci sistemi informativi. Rilevanti risorse sono destinate anche alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che a rafforzare le competenze e il capitale umano del Ssn anche mediante il potenziamento della formazione del personale.

La metà di questi fondi (4,05 miliardi) serviranno a modernizzare il parco tecnologico e digitale degli ospedali.

L’investimento prevede l’ammodernamento digitale del parco tecnologico ospedaliero, tramite l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico (Tac, risonanze magnetiche, Acceleratori Lineari, Sistema Radiologico Fisso, Angiografi, Gamma Camera, Gamma Camera/Tac, Mammografi, Ecotomografi) caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni, sia con interventi finalizzati al potenziamento del livello di digitalizzazione di 280 strutture sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione (Dea) di I e II livello. Inoltre, l’intervento (attuativo dell’art. 2 del decreto legge n. 34/2020) prevede il rafforzamento strutturale degli ospedali del Ssn, attraverso l’adozione di un piano specifico di potenziamento dell’offerta ospedaliera.

L’importo comprende anche la quota, già inclusa nel tendenziale(e pari a 1,41 miliardi di euro) relativa a progetti già avviati dal Ministero della Salute relativi al rafforzamento strutturale del Ssn in ambito ospedaliero predisposti per fronteggiare l’emergenza Covid-19.

Per il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica ci sono invece sul piatto 1,67 miliardi. Obiettivo cruciale è il potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse) tramite la piena integrazione di tutti i documenti sanitari e tipologie di dati, la creazione e implementazione di un archivio centrale,  l’interoperabilità e piattaforma di servizi, la progettazione di un’interfaccia utente standardizzata e la definizione dei servizi che il Fse dovrà fornire.

Il progetto include iniziative già avviate perla realizzazione del Sistema di Tessera sanitaria elettronica, la progettazione dell’infrastruttura per l’interoperabilità e la gestione del Fse come parte degli interventi per la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Il Ministero della Salute, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale saranno congiuntamente responsabili della gestione complessiva del progetto.

Le risorse complessive assorbite dal progetto sono pari a 1,38 miliardi di euro, di cui 0,57 miliardi relativi al progetto già in essere di realizzazione del Sistema di Tessera sanitaria elettronica. Per l’attuazione dell’iniziativa si prevede un piano di azione a livello centrale e uno a livello locale.

Più forte il digitale anche “dentro” il ministero della Salute. Lo scopo del progetto è il rafforzamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (Nsis), ovvero dell’infrastruttura e degli strumenti di analisi del Ministero della salute per il monitoraggio dei Lea e la programmazione di servizi di assistenza sanitaria alla popolazione che siano in linea con i bisogni, l’evoluzione della struttura demografica della popolazione, i trend e il quadro epidemiologico. Si punta a creare anche una piattaforma nazionale dove domanda ed offerta di servizi di telemedicina forniti da soggetti accreditati possa incontrarsi. Il progetto assorbe risorse per un totale di 0,29 miliardi di euro. In particolare, per il potenziamento dell’infrastruttura centrale si prevede una spesa di 0,09 miliardi  destinata -dopo l’espletamento di apposita procedura di gara entro la metà del 2022 – al completamento e potenziamento della piattaforma open data, alla creazione di strumenti di analisi e report per il monitoraggio, alla vigilanza e al controllo dell’attività sanitaria a livello nazionale, nonché al sostenimento dei costi di manutenzione evolutiva.

Per la reingegnerizzazione del Nsis a livello locale si prevede un costo pari a 0,10 miliardi, mentre si prevede che la costruzione di uno strumento complesso di simulazione e predizione di scenari a medio lungo termine del Ssn, da avviare successivamente alla pubblicazione della relativa procedura di gara entro il primo trimestre del 2023, riguardi una spesa di 0,08 miliardi. Il costo stimato per la piattaforma per la telemedicina è di 0,02 miliardi.

Competenze digitali

L’investimento mira a rafforzare la formazione in medicina di base, introdurre un piano straordinario di formazione sulle infezioni ospedaliere e garantire un rafforzamento delle competenze manageriali e digitali del personale sanitario. Il potenziamento delle competenze tecniche, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario avverrà attraverso un programma di assegnazione di borse di studio e erogazione di corsi di formazione specifici da realizzare entro l’orizzonte del Pnrr (metà 2026). Il costo complessivo di questi interventi è stimato in 0,74 miliardi.

La sanità digitale a Forum PA 2021

Il 24 giugno dalle 9.30 alle 11 esperti ed aziende a confronto per analizzare le priorità d’azione su cui operare per colmare i punti deboli del Sistema Sanitario Nazionale, emersi con forza durante la fase di emergenza. L’evento si propone in particolare di approfondire le principali iniziative di rafforzamento del Ssn previste dal Pnrr, in particolare per ciò che attiene l’assistenza di prossimità, la telemedicina, l’innovazione e la digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, la definizione di un nuovo assetto istituzionale di prevenzione.

Per ulteriori info e per iscriversi https://forumpa2021.eventifpa.it/it/event-details/?id=9919

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