Sono 33 le app per smartphone finite nel mirino della Cyberspace Administration of China per il mancato rispetto della normativa sulla privacy, e spiù specificamente il consenso da parte degli utenti e del trattamento dei dati. E le aziende titolari delle app avranno 10 giorni di tempo per uniformarsi alle regole se non vorranno incappare in sanzioni. Installazioni senza consenso da parte degli utenti, mancata cancellazione dei dati nei tempi previsti o modifiche degli stessi le più comuni violazioni individuate.
Dopo la multa al colosso Alibaba per 2,75 miliardi di dollari, continua dunque la stretta sulle tech company. La State Administration for Market Regulation (Samr) ha convocato 34 società tra cui Tencent, ByteDance e JD.com per un incontro a seguito del quale è stata imposta alle stesse un’autoispezione che entro un mese dovrà accertare l’eventuale violazione di regole.
Le autorità di regolamentazione finanziaria cinesi guardano positivamente alla “economia delle piattaforme”, precisano in una nota, ma mettono in guardia i gruppi del tech contro “la caotica espansione del capitale” per garantire la sicurezza economica e sociale, contrastare le pratiche di concorrenza sleale, l’uso di tecnologie che strangolano la concorrenza e l’abuso di regole e algoritmi, garantendo i diritti e gli interessi di tutti gli attori del mercato.