Affaticamento, nebbia cognitiva, emicranie, febbre: sono solo alcuni dei sintomi del cosiddetto “long-Covid”. E’ per effettuare simulazioni di terapie personalizzate e determinare la migliore opzione di cura che nasce la collaborazione fra Dell Technologies e i2b2 tranSmart Foundation – organizzazione no-profit per la ricerca open source – basata sulla gestione di big data sanitari. Obiettivo la creazione di modelli virtuali – i digital twin – per eseguire simulazioni e analisi e ricavare insight mirati alla cura.
La gestione di big data sanitari
Grazie all’infrastruttura di Dell Technologies, la community di i2b2 tranSmart potrà utilizzare enormi quantità di dati, resi anonimi, di pazienti di tutto il mondo per effettuare milioni di simulazioni di terapie personalizzate e determinare la migliore opzione di cura sulla base della storia clinica e del background genetico di ciascun paziente.
Per assicurare le capacità di calcolo, di Intelligenza artificiale, di machine learning e di storage avanzato necessarie, Dell Technologies ha creato una data enclave – una rete storage protetta – con sistemi Dell Emc PowerEdge, storage PowerStore e PowerScale, VMware WorkSpace One e servizi di integrazione Boomi.
All’interno della data enclave i ricercatori raccolgono, memorizzano e analizzano i dati provenienti da diversi sistemi di monitoraggio e cartelle cliniche digitali, e in futuro avranno la possibilità di aggiornare lo stato dei digital twin con informazioni cliniche in tempo reale raccolte da ventilatori e monitor cardiaci.
In 4 anni 2 milioni di digital twin
“Questo progetto è un perfetto esempio di come la collaborazione tra la comunità scientifica ed esperti tecnologi possa aiutare persone colpite da una malattia di cui ancora oggi non si conosce molto – dice Jeremy Ford, vp of strategic giving and social innovation di Dell Technologies –. Metteremo a disposizione di i2b2 tranSmart Foundation le nostre competenze e la nostra tecnologia per creare digital twin, eseguire simulazioni e analisi per ricavare insight che ci aiutino a comprendere e a curare meglio i pazienti colpiti dai postumi a lungo termine lasciati dal Covid-19”.
I ricercatori utilizzeranno inizialmente la data enclave per realizzare test, simulazioni e analisi su 70mila pazienti condividendone i risultati con il 4CE Consortium, un consorzio internazionale formato da oltre 200 ospedali e centri di ricerca presenti in vari Paesi come Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Singapore, Spagna, Brasile, India e Regno Unito.
E’ previsto che il lavoro possa essere esteso, nei prossimi quattro anni, a dati per la creazione di un massimo di due milioni di digital twin.
Il progetto del National Institutes of Health
Si calcola che 1 persona su 20 colpita da Covid-19 possa accusare sintomi a lungo termine, definiti formalmente Conseguenze Post-Acute dell’infezione Sars-CoV-2: tra questi si registrano forte affaticamento, nebbia cognitiva, emicranie, aritmia cardiaca, febbre, mancanza di fiato. Ad oggi non si conosce il motivo per cui alcune persone, una volta che il loro organismo ha debellato il virus, presentino tali postumi, così come non sono ancora chiari gli impatti che questi possono avere a lungo termine.
Per cercare di comprenderlo, l’organizzazione The National Institutes of Health ha annunciato la prima fase di una iniziativa quadriennale, finanziata con diversi miliardi, a sostegno della ricerca sul long-Covid.
Nuovo livello di ricerca clinica
Lo studio di questi disturbi richiede la disponibilità di enormi quantità di dati relativi ai pazienti. Collaborando con il 4CE Consortium, la i2b2 tranSmart Foundation ha avuto accesso ai dati provenienti da un network di oltre 200 enti in tutto il mondo.
Per proteggere la riservatezza dei pazienti, tutti i dati vengono resi anonimi prima di essere inviati al 4CE Consortium.
“In questa fase, i medici stanno ottenendo risultati inediti grazie alle cure per il Covid-19 – sottolinea Shawn Murphy, membro del board della i2b2 tranSmart Foundation –. Questa nuova piattaforma basata su AI permetterà di utilizzare i risultati delle ricerche per prestare cure migliori ai loro pazienti. Con i digital twin si sta portando la ricerca clinica ad un livello completamente nuovo”.