Lo sportello unico “è la porta d’accesso ai processi amministrativi più complessi”, laddove la complessità è data “dal numero delle amministrazioni coinvolte, tanto è vero che lo scopo stesso della creazione di sportelli unici era quello di orchestrare l’invio della documentazione alle Pa competenti, e raccogliere le loro risposte ed accelerare i provvedimenti conclusivi”. Ma questo obiettivo, “a distanza di 11 anni dall’emanazione del Dpr 160, che è il regolamento Suap, non è stato completamente raggiunto”. I motivi? “La distribuzione di Suap sul territorio, che riguarda 7.904 comuni, uno per ogni comune, e questo rende particolarmente difficile, in parecchi casi, trovare le professionalità per svolgere questa funzione di orchestrazione” e, a seguire, “una cosa che non si è usciti a creare”, ovvero “una rete efficiente per distribuire e reperire le documentazioni tra gli enti coinvolti“.
Ad affermarlo il funzionario di Agid, Agenzia per l’Italia digitale, Guido Pera, oggi in un’audizione nella Commissione parlamentare per la Semplificazione, in merito all’indagine conoscitiva sulla semplificazione delle procedure amministrative connesse all’avvio e all’esercizio delle attività di impresa, con focus sulle attività dello Sportello unico dell’edilizia (Sue) e dello Sportello unico delle attività produttive (Suap). Alla luce della relazione, il funzionario ha chiarito che “quello che stiamo cercando di fare, e che sarà anche finanziato dal Pnrr, è risolvere soprattutto il problema che c’è dalla parte del ‘back end’, cioè dopo che l’istanza è stata presentata al Suap“, per giungere così “al processo finale”.
“Digitalizzazione dei Suap: una grande sfida”
Sul tema si è espresso anche il direttore generale dell’Agenzia Francesco Paorici, il quale ha chiarito che “dal punto di vista tecnico la digitalizzazione dei Suap è, di fatto, una grande sfida di interoperabilità tra sistemi, e il contributo che può dare Agid va esattamente in questa direzione“, mettendo a disposizione, tra l’altro, “le competenze dei suoi esperti”.
“Gli obiettivi del Suap – ha quindi spiegato – sono l’eliminazione dei vincoli burocratici e soprattutto ridurre tempi e costi delle procedure. Per ottenere questo occorre rendere efficienti e uniformi i procedimenti amministrativi delle Pa coinvolte, omogeneizzare le istanze presentate dai cittadini e dalle imprese, standardizzare le interfacce di comunicazione tra le Pa coinvolte, effettuare le verifiche di compatibilità tra i sistemi informatici delle Pa coinvolte, monitorare attentamente i tempi per il completamento dei procedimenti amministrativi e avere sistemi di misurazione efficaci”.
Agid, ha concluso Paorici, ha scritto e messo in pubblica consultazione le Linee guida sull’interoperabilità tecnica delle Pa, uno “strumento utile per fornire alle amministrazioni pubbliche indicazioni specifiche in questo ambito”, perché “individuano le tecnologie e gli ‘standard’ di cui le pubbliche amministrazioni devono tener conto durante la realizzazione dei propri sistemi informativi”, ha concluso.