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Olivieri, Cambium Networks: “Il 5G fixed sarà il nuovo paradigma”

Il Regional Sales Director spiega la strategia di crescita per il 2021: “Il futuro è nella convergenza di Ftth, Fwa e Wi-fi. Riusciremo a coprire, a costi interessanti rispetto all’Ftth, le aree bianche e grigie”

Pubblicato il 07 Mag 2021

Marco olivieri

“L’Fwa è considerata da tutti gli operatori la tecnologia chiave per accelerare l’infrastrutturazione del Paese per un motivo ben preciso: garantisce la connettività ad alte capacità in maniera flessibile ed economica, a una frazione dei costi dell’Ftth”. Ha aperto così il suo intervento a “Telco first: la ricetta per la banda ultralarga” (il primo dei quattro appuntamenti dell’edizione 2021 di Telco per l’Italia) Marco Olivieri, Regional Sales Director di Cambium Networks.

“Il binomio fibra/Fwa consente di portare connettività a elevate prestazioni nelle zone a bassa densità abitative e rurali, ma è aggiungendo l’accesso al WiFi, soprattutto lo standard 6, che si riusciranno a garantire a cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni le opportunità offerte dalla digitalizzazione, a prescindere da dove si trovano”.

Olivieri ha ricordato come l’anno scorso l’esplosione dell’emergenza pandemica abbia spinto molti settori, dall’education all’hospitality ad adottare le tecnologie digitali per offrire servizi a valore in zone remote. Oggi tocca all’industria e alla Pa, che grazie alle applicazioni IoT abilitate dalla connettività ad alte prestazioni daranno vita a servizi innovativi in chiave smart manufacturing e smart city.

“Stiamo per esempio realizzando un progetto per una regione del Sud Italia che sfrutterà la convergenza di fibra, Fwa e WiFi per erogare funzioni evolute negli ambiti del monitoraggio ambientale, dell’automazione parcheggi e dell’efficientamento del traffico”, ha detto Olivieri, che ha parlato anche dello sviluppo strategico di Cambium Networks per il 2021. “Continueremo a focalizzarci sul wireless, per creare reti Fwa e WiFi, sempre più performanti, stabili e affidabili. In Europa lavoreremo soprattutto sulle frequenze a 60 ghz e a 26 ghz. In Italia quelle a 60 ghz non sono ancora state liberalizzate, ma spero arrivino presto, visto che garantiscono connettività ad alta capacità e a corto raggio, l’ideale per digitalizzare zone industriali e commerciali fuori dai centri urbani. La nuova frequenza a 26 ghz sarà invece alla base di un soluzione che rilasceremo in tempi brevi. Si tratta del 5G fixed, che permetterà di coprire, a costi interessanti rispetto all’Ftth, aree bianche e grigie. Parliamo di una tecnologia che non solo offre benefici tangibili agli utenti finali, ma che rappresenta anche per gli operatori l’opportunità di ottenere tempi di deployment e ritorni sugli investimenti più rapidi”.

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