Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti rimuoverà Xiaomi dalla black list in cui l’amministrazione Trump, nei suoi ultimi giorni di vita, aveva inserito il colosso cinese classificandolo come una delle otto “società militari cinesi comuniste” (tra cui figura anche Huawei, ancora nell’occhio del ciclone) precluse agli investitori americani. La notizia trapela da un documento depositato in tribunale, che afferma che le due parti avrebbero acconsentito a risolvere il loro contenzioso in corso senza ulteriori contestazioni.
L’evoluzione del caso
Dopo aver subito l’iniziativa unilaterale del Dipartimento della Difesa, Xiaomi era passata all’offensiva intentando una causa contro il governo degli Stati Uniti, definendo la sua collocazione nella lista nera “illegale e incostituzionale” e negando qualsiasi legame con l’esercito cinese. A marzo, un giudice federale aveva temporaneamente bloccato l’applicazione della decisione, spiegando che la procedura attuata dal governo per rendere esecutiva la decisione era “profondamente imperfetta“. Subito dopo quella prima vittoria, Reuters ha riferito che altre aziende cinesi inserite nella stessa lista nera stavano prendendo in considerazione azioni legali simili. La situazione però sembrerebbe essere ancora fluida: un portavoce di Xiaomi sentito da Cnbc ha affermato che la società sta osservando da vicino gli ultimi sviluppi, senza scendere ulteriormente nei dettagli.
Nel frattempo, dopo la divulgazione della notizia, le azioni della società sono aumentate di oltre il 6% a Hong Kong. Il valore dei titoli del gruppo era crollato di circa il 20% da quando era stato inserito nella black list, a gennaio.
E in Italia Xiaomi è di nuovo il secondo top vendor
Le buone notizie per Xiaomi non finiscono qui: nel mese in cui festeggia i suoi primi tre anni in Italia, l’azienda riconquista il secondo gradino del podio nella classifica dei top vendor per smartphone distribuiti nel primo trimestre del 2021: la vetta è di Samsung, mentre al terzo posto c’è Apple. Il rapporto Canalys conferma una crescita su base annua del 91% e una quota di mercato pari al 25%, prestazioni simili a quelle ottenute sull’intera regione europea. Xiaomi torna dunque ad affermarsi come il secondo brand nel panorama italiano italiano degli smartphone.
“Siamo estasiati da questo ennesimo successo. Non poteva esserci modo migliore per festeggiare il terzo anno qui in Italia”, ha affermato Leonardo Liu, General Manager di Xiaomi Italia. “Abbiamo lavorato con impegno e determinazione per portare sul mercato prodotti incredibilmente innovativi e per offrire esperienze sempre più smart, quindi vogliamo ringraziare tutte le persone che continuano a darci fiducia, supportandoci ogni giorno”.