Dieci anni come società indipendente, un altro decennio come business unit Motorola: in vent’anni Cambium Networks ha visto il mondo cambiare più volte, in una continua alternanza fra tecnologie proprietarie e nuovi standard. “E davanti a tutto questo abbiamo sempre cercato di implementare funzionalità superiori”. E ora? Alessio Murroni, VP Sales Europe Cambium Networks, non ha dubbi: “Certo non potevamo restare a guardare davanti all’arrivo del 5G, motivo per cui abbiamo deciso di ritagliarci il nostro ruolo, focalizzandoci su 5g fisso tramite onde millimetriche, a 26 e 28 Gigahertz“.
“Il 5G è nato per fornire servizi a banda larga – spiega Murroni -, ma noi andiamo anche oltre: la nostra vision prevede che questa tecnologia possa essere declinata per portare la banda ultra larga nelle zone bianche grigie, quelle più arretrate in termini di digital divide. Abbiamo quindi lavorato per inventare una soluzione che superi la mancanza di un chip 5G basato su onde millimetriche: noi abbiamo progettato un software basato su Sdr, ma predisposto per la compatibilità con il 5G”.
Le chiavi per offrire strumenti di evoluzione tecnologica decisivi? Cambium punta “sull’ottimizzazione delle distanze, sulla semplificazione dell’architettura, sul supporto nell’autenticazione lato utente”, chiarisce Murroni. “Il nostro proposito è quello di concentrarci sulle zone di digital divide, dove c’è sete di banda larga, e dare strumento a operatori valido per lavorare in quel contesto”.
I benefici? “Nelle opportunità di business offerte dal 5G fisso”
Ma quali benefici concreti potranno ottenere i Service provider fissi e mobili dall’utilizzo della tecnologia 5G? Murroni non esita a rispondere: “Stanno nelle opportunità di business abilitate dal 5G fisso”. “L’Agcom ci dice che le connettività fisse nell’ultimo trimestre hanno registrato una crescita di 140mila unità, a fronte di un calo delle sim voce e dati – puntualizza il rappresentante di Cambium Networks -. Ecco: l’opportunità risiede proprio nel portare connessioni a banda ultra larga nelle zone di digital divide, in un contesto in cui il mercato è saturo. Noi crediamo in questo e non pensiamo solo al 5g, ma anche a soluzioni che sfruttando standard a 60 Gigahertz, anche se non ancora abilitato all’uso pubblico. E pensiamo anche al layer wifi, che per noi è complementare al 5g: pensiamo solo all’ambito indoor, perché non garantirvi una stessa user experience abbinando 5G fisso e wi-fi?”.