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Santoianni, Nokia: “Sempre più cruciale il ruolo delle reti mobili”

Il Marketing & Corporate Affairs: “Il futuro si muove su più direzioni, dallo sviluppo di infrastrutture ad alte prestazioni alla software agility, sino alla possibilità di operare come network as a service. Nel manufacturing il 5G già patrimonio consolidato”

Pubblicato il 14 Mag 2021

Santoianni

Reti core virtualizzate e cloud-native e modello as-a-service per accompagnare l’evoluzione del business di telco e imprese: questi gli ingredienti annunciati da Nokia Italia per il rilancio strategico, sostenuto da un emblematico “Whatever it takes” pronunciato dal ceo Lundmark, emulando Draghi. Ma nei fatti, che succede? “Succede che ci stiamo muovendo su più filoni e verso più obiettivi, nell’intenzione di diventare dei trusted partner capaci di creare valore con la ricerca”.
Lo afferma Claudio Santoianni, Marketing & Corporate Affairs Nokia Italia, il quale chiarisce che il futuro della telco finlandese si sta orientando su più direzioni: “Ci muoviamo sulle reti mobili per cercare prestazioni sempre più elevate – puntualizza -, ma anche sulle infrastrutture di rete, sui servizi cloud di rete e sul valore della proprietà intellettuale, ambito che ci vede leader indiscussi con un altissimo numero di brevetti”.

“Il nostro settore è impattato da numerosi trend – chiarisce Santoianni – e il 5G è al centro di tutto. 5G che è anche l’accesso di prossima generazione, a fianco di Ftth, Fwa e tecnologie di trasporto. Risultato? Le reti avranno un ruolo sempre più importante, un ruolo che noi definiamo critico. E questo si giocherà su numerosi fattori, dalla connettività dei fruitori (con una previsione di oltre 3 miliardi di utenti smartphone nei prossimi anni), agli edge cloud centralizzati, sino alle piattaforme e-commerce e all’IoT industriale”. Ma lo scenario come evolve? “Queste reti critiche stanno crescendo in tre ondate – puntualizza ancora Santoianni -: sulle reti ad alte prestazioni; sui software agility, per creare reti agili e reattive; sulle possibilità di operare come network as a service”.

Use case già nel cassetto, dall’industria ai porti, sino alla formazione

Insomma, un mondo che si trasforma. Ma quali possono essere le applicazioni 5G vincenti nel breve periodo in Italia? “Lo scorso anno abbiamo realizzato un report legato sul 5G – fa notare Santoianni -, il cui tema prevalente era il concetto di readiness. Risultato: le aziende vivevano in un clima di “moderata impazienza” davanti al prossimo arrivo del 5G. Poi la pandemia ha accelerato la tendenza all’adozione in alcuni settori, quindi impazienza si è trasformata in una spinta”. Quel che ne è conseguito è già in parte storia: “Alcuni settori sono nativamente predisposti davanti alla nuova tecnologia – spiega ancora -: il manifatturiero ad esempio sta già esplorando gli use case, ma anche la logistica e il settore portuale sono avanti”.

E mentre Nokia è al lavoro, dalle aziende della Germania ai porti di tutto il mondo, per mettere nel cassetto use case decisivi, un fattore resta al centro dei pensieri: la formazione. “La dimensione culturale è fondamentale – conclude Santoianni -. Non a caso, i la formazione 4.0 che stiamo mettendo in campo con l’esperienza della 5GAcademy, con l’Università Federico II, Tim e Capgemini, è veramente il nostro use case cruciale”.

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