Telecom Italia e Fastweb insieme per sviluppo reti Ngn. I due operatori hanno siglato un accordo (Memorandum of Understanding) che ha come obiettivo la collaborazione nello sviluppo delle rispettive reti di nuova generazione con architettura FttCab. Telecom Italia e Fastweb hanno avviato ognuno un proprio piano di sviluppo nazionale di rete di nuova generazione e, in questo contesto, l’accordo prevede che nelle aree di comune interesse siano individuate e sfruttate tutte le opportunità di ottimizzazione di costi ed investimenti attraverso la condivisione di infrastrutture passive ed il coordinamento delle attività di realizzazione, in modo da accelerare il roll-out della posa della fibra ottica.
Nello specifico il Mou prevede la possibilità di condividere investimenti e costi nella costruzione delle infrastrutture. L’intesa si basa sulla comune convinzione che le piattaforme di rete per la connessione in fibra degli armadi e l’elettronica di nuova generazione garantiranno anche in Italia, come sta avvenendo in quasi tutti gli altri paesi europei, una veloce diffusione di servizi ultrabroadband su scala nazionale in linea con gli obiettivi indicati nell’agenda digitale europea.
Tale accordo è stato raggiunto anche sulla base dei risultati ottenuti con la sperimentazione sullo sviluppo di reti Ngn con architettura FttCab nella città di Pisa, che ha permesso di individuare le modalità operative più convenienti e al tempo stesso di esplorare le prestazioni delle più innovative tecnologie VdslL.
I due operatori avranno la totale libertà ed autonomia nello sviluppo delle proprie piattaforme di rete, nelle scelte tecnologiche e nell’offerta commerciale. Il Memorandum verrà attuato nel pieno rispetto della regolamentazione del settore e della normativa antitrust e sarà aperto a tutti gli operatori interessati a coinvestire in infrastrutture e piattaforme FttCab.
“Con questo accordo i due maggiori operatori di tlc infrastrutturati italiani ribadiscono la loro volontà ad investire nella realizzazione delle reti di nuova generazione – sottolinea l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano – in modo da garantire in tempi rapidi e al maggior numero possibile di italiani l’accesso ai servizi sull’ultra broadband. La collaborazione con Fastweb sull’FttCab conferma, inoltre, la validità delle scelte tecnologiche ed architetturali effettuate dalla nostra società, anche per quanto attiene il rispetto della concorrenza e i rapporti con gli altri operatori. Telecom Italia intende raggiungere con l’ultra broadband 100 città entro il 2014”. Secondo Patuano l’accordo “influisce positivamente sulle trattative (con Cdp, ndr) perché fissa due importanti punti: il primo punto è che trova i due operatori infrastruttutrali più importanti del paese concordi sul fatto che non bisogna assumere un atteggiamento dogmatico, ma bisogna andare secondo una logica che vede fiber to the cabinet come la soluzione più estensiva sulla quale poi innescare isole a fiber to the home in funzione delle domande che incontreremo nelle varie citta'”.
Il secondo punto importante “è che c’è stato anche dibattito se una soluzione fttc fosse o meno procompetitiva. Aver fatto un accordo in cui coinvestiamo è la chiara dimostrazione che questa può essere una soluzione che favorisce la competizione. Peraltro non e’ un accordo chiuso, non è esclusivo, per cui se altri vorranno aggiungersi saranno i benvenuti”. In merito a trattative formali in corso con la Cdp per lo sviluppo delle reti Ngn “c’è un dialogo che prosegue ordinatamente come devono essere portati avanti i dialoghi”. Lo spin off della rete resta comunque una possibilità. “E’ una trattativa ampia, completa, complessa, che riguarda le strutture di accesso fisso che sono un insieme molto ampio di componenti di rete – evidenzia l’ad di Telecom Italia – La possibilità poi di raggiungere una societarizzazione è certamente una delle possibilita’ che si guarda con interesse da entrambe le parti”. In merito ai tempi, Patuano non fa previsioni: “E’ un processo che deve essere portato avanti ordinatamente”.
“Fastweb ha appena annunciato la realizzazione di un piano nazionale per la banda ultralarga – ricorda Alberto Calcagno, direttore generale Fastweb – Questo accordo con Telecom Italia ne è il complemento essenziale ed è estremamente importante perché permette all’Italia di vedere finalmente ripartire gli investimenti privati per la realizzazione di più reti a banda ultralarga. Non solo gli italiani avranno Internet ad altissima velocità, ma potranno anche scegliere. Il coordinamento di investimenti e lavori minimizzerà i disagi per i cittadini e accelererà l’arrivo nelle case degli italiani della banda ultralarga, una risorsa indispensabile per ridare competitività al Paese e raggiungere gli obiettivi dell’agenda digitale. Si tratta del primo accordo di questo tipo e potrebbe costituire un interessante modello di coinvestimento anche per gli altri Paesi europei.”
Appena ieri Fastweb aveva annunciato un investimento di 400 milioni per espandere la propria rete Ngan (Next Generation Access Network) sino a raggiungere con la propria banda ultra larga il 20% delle famiglie e imprese italiane entro la fine del 2014. Circa 5,5 milioni di famiglie e imprese saranno collegate alla banda ultra larga grazie a un mix tecnologico che fa leva sullo sfruttamento dell’attuale rete Ftth (Fiber to The Home) con la tecnologia Ftts (Fiber to the Street Cabinet) che già oggi permettedi raggiungere velocità di connessione sino a 100 megabit al secondo e che nel futuro porteranno a velocità sino a 400 megabit al secondo.
I 400 milioni serviranno a realizzare i nuovi collegamenti in Fiber to the cabinet, la stessa tecnologia indicata da Telecom Italia come la più adatta a velocizzare gli investimenti e a raggiungere il prima possibile con la banda ultralarga una grossa fetta della popolazione laddove il “Piano Gamberale-Bassanini” – che mira a portare la fibra nelle principali città italiane attraverso il veicolo F2i Reti Tlc – fa leva invece sulla tecnologia fiber to the home. Per raggiungere le abitazioni dal cabinet sarà utilizzata l’infrastruttura in rame di Telecom Italia.
L’annuncio di Fastweb ha raccolto l’apprezzamento di Vito Vitale, segretario generale della Fistel-Cisl.
“L’innovazione è la priorità per il rilancio dell’economia del Paese e i 400 mln di investimenti deliberati dal C.d.A di Swisscom per la controllata Fastweb – evidenzia Vitale – sono uno stimolo all’intero settore delle Telecomunicazioni per passare finalmente dalle parole ai fatti”.
Per Vitale il Paese ha bisogno di sviluppo e innovazione “e chi come Fastweb in un momento di crisi investe in infrastruttura di Telecomunicazioni – oltre ad avere il sostegno e l’apprezzamento del sindacato – dimostra di avere una precisa strategia industriale che inevitabilmente porterà al rafforzamento dell’azienda sul difficile mercato delle Telecomunicazioni”.
“Il collegamento entro il 2014 di oltre 5,5 milioni di clienti alla banda veloce aiuterà la ripresa economica con le positive ricadute sull’indotto e la modernizzazione dei servizi verso imprese e cittadini”.
Per Vitale, aldilà della tecnologia utilizzata (Ftts), sulla quale aveva già espresso un giudizio positivo pur di accelerare lo sviluppo dei nuovi servizi, “resta la delusione che in questo Paese i maggiori operatori delle Telecomunicazioni non sono riusciti a trovare una sintesi unitaria per realizzare una rete (Ngan) condivisa, che avrebbe consentito significativi risparmi infrastrutturali”.
“Con gli investimenti pianificati Fastweb, dimostra la volontà di restare nel nostro Paese e assicura anche l’impegno a garantire il futuro occupazionale dei propri lavoratori e quelli oggetto della cessione ( Network e Call Center) in un momento molto difficile dei rapporti interni dopo le decisioni sull’outsourcing di queste attività”.