Il futuro globale del 5G è a rischio se i governi non si allineano sulle frequenze della banda 6 GHz dovranno riservate all’uso con licenza per la nuova tecnologia mobile. È quanto scrive la Gsma in una nota pubblicata oggi.
L’associazione mondiale delle telco mobili sottolinea che la piena realizzazione delle potenzialità del 5G dipende dalle frequenze mid-band dei 6 GHz. Ma i governi stanno adottando approcci diversi: la Cina userà per il 5G tutti i 1200 MHz nella banda dei 6 GHz. L’Europa ha invece deciso di dividere in due questa porzione di spettro riservandone la maggior parte all’uso con licenza per il 5G e una tranche di 500 MHz all’uso senza licenza per il wifi. L’Africa e alcuni Paesi del Medio Oriente stanno adottando un approccio simile a quello europeo.
All’estremo opposto, gli Stati Uniti e buona parte dell’America Latina hanno dichiarato che nessuna delle frequenze della banda 6 GHz è così preziosa: saranno dunque lasciate al wifi e ad altre tecnologie non soggette a licenza.
Inclusione sociale e Industria 4.0 a rischio
La Gsma evidenzia gli impatti negativi di tante divergenze. La banda dei 6 GHz è essenziale, si legge nlla nota, non solo per gli operatori di rete mobile per fornire connettività migliore e a prezzi più competitivi per una maggiore inclusione sociale ma anche per offrire velocità di trasmissione dei dati e capacità adatti a sostenere le applicazioni per smart city, trasporti e fabbriche. Si stima che le reti 5G abbiano bisogno di 2 GHz di frequenze nella banda intermedia nel prossimo decennio per esprimere il loro pieno potenziale.
Certezza per permettere alle telco di investire
“Il 5G potrebbe aggiungere al Pil mondiale 2.200 miliardi di dollari”, sottolinea John Giusti, Chief regulatory officer della Gsma. “Ma c’è un’evidente minaccia a questa crescita se non sarà resa disponibile per il 5G una sufficinte porzione dello spettro dei 6 GHz. La chiarezza e la certezza sono essenziali per favorire gli investimenti massicci e di lungo termine richiesti per questa infrastruttura così importante”.
La World radiocommunication conference del 2023 darà l’opportunità di armonizzare la banda 6 GHz nella maggior parte dei Paesi e aiuterà a sviluppare l’ecosistema, sottolinea ancora la Gsma.
Le richieste della Gsma ai governi
L’associazione chiede in particolare ai governi di rendere disponibili per l’uso con licenza per il 5G almeno 6425-7125 MHz; assicurare che i servizi di backhaul siano protetti; e, a seconda delle esigenze dei singoli Paesi, degli utilizzi degli incumbent e della diffusione della fibra ottica, di aprire la porzione dei 6 GHz nei 5925-6425 MHz a usi senza licenza con criteri di neutralità tecnologica.
La Gsma ha anche pubblicato una nota congiunta con Ericsson, Huawei, Nokia e Zte con ulteriori dettagli sull’importanza attribuità alla banda 6 GHz per il fututo del 5G.