Ieri le azioni di Cisco sono scese del 6% nel trading esteso, dopo che il produttore di hardware di rete per data center ha dichiarato di aspettarsi che gli utili del trimestre in corso saranno inferiori alle previsioni degli analisti. Questo nonostante un quarter fiscale, il terzo del 2021, chiuso con risultati in crescita, oltre le aspettative del mercato.
Ricavi e utili col segno più dopo cinque trimestri in negativo
Nel dettaglio, Cisco ha messo a segno utili di 83 centesimi di dollaro per azione, contro gli 82 centesimi previsti da Refinitiv. I ricavi sono stati pari a 12,80 miliardi di dollari, contro attese di 12,56 miliardi. Cisco in pratica è riuscita a invertire un trend di flessioni dei ricavi che perdurava ormai da cinque trimestri, registrando una crescita di quasi il 7% anno su anno.
Nel terzo trimestre fiscale, il segmento principale di Cisco, Infrastructure Platforms, che include le vendite di switch di rete, ha fatto segnare vendite per 6,83 miliardi di dollari, con un aumento del 6% e superiore alla stima di consenso FactSet di 6,77 miliardi di dollari. Il segmento Applications, che include i prodotti di unified communication & collaboration Webex, ha contribuito con un fatturato di 1,43 miliardi di dollari, in crescita del 5%.
Per quanto riguarda l’outlook, come accennato, Cisco ha affermato di aspettarsi da 81 centesimi a 83 centesimi di utili per azione rettificati e una crescita dei ricavi dal 6% all’8% per il quarto trimestre fiscale. Gli analisti si aspettavano 85 centesimi di utili per azione rettificati e 12,82 miliardi di dollari di entrate, ovvero una crescita del 5,5%.
Nel trimestre Cisco ha concluso l’acquisizione da 4,5 miliardi di dollari del produttore di hardware di rete Acacia Communications e l’acquisizione da 730 milioni di dollari della società di software per comunicazioni cloud ImiMobile. Cisco si è inoltre impegnata a fornire la maggior parte del proprio portafoglio in modalità as-a-service.
L’incognita chip shortage
L’azienda sottolinea di aver operato dovendo sostenere, come le case automobilistiche e altre aziende tecnologiche, i disagi derivanti dalle carenze nella catena di fornitura dei chip.
“La buona notizia, e questo si riflette nella nostra guidance, è che siamo fiduciosi che riusciremo a risolvere questo problema poiché abbiamo già messo in atto accordi rivisti con molti dei nostri fornitori chiave”, ha detto il Ceo di Cisco Chuck Robbins in una teleconferenza con gli analisti riportata da Cnbc. “Riteniamo che queste iniziative ci consentiranno di ottimizzare il nostro accesso a componenti critici, inclusi i semiconduttori, e di prenderci cura dei nostri clienti soddisfacendo la loro domanda il più rapidamente possibile”.
Le condizioni di fornitura hanno influito sul margine lordo rettificato per il quarto trimestre fiscale poiché Cisco continua a sostenere spese, inclusi costi di trasporto e unitari più elevati per chip e memoria, per assicurarsi che i prodotti vengano consegnati ai clienti, ha affermato Scott Herren, direttore finanziario dell’azienda. “Penso che i problemi della catena di approvvigionamento ci accompagneranno, da quello che posso vedere al momento, almeno fino alla fine di quest’anno solare”, ha detto Herren. “L’outlook rispetto alle entrate sarebbe stato più elevato se non fosse stato per l’attuale dinamica dell’offerta”, ha precisato Robbins.
Nonostante la penalizzazione in borsa delle ultime ore, le azioni Cisco sono aumentate di circa il 17% dall’inizio dell’anno, rispetto a un incremento del 9% per l’indice S&P 500 nello stesso periodo.