“L’economia europea dei dati è risibile; spendiamo molti soldi per le piattaforme digitali ma non restano in Europa. I numeri sono importanti. L’economia dei dati in Europa nel 2019 ‘cubava’ circa 100 miliardi di euro e nel 2025 è prevista essere intorno ai 900 miliardi: è come se avessimo una enorme miniera ricchissima di materia prima ma stiamo regalandola a qualcuno per gestircela”. A sottolinearlo è Francesco Bonfiglio, il ceo del consorzio europeo Gaia-X per lo sviluppo di una infrastruttura di dati comune, intervenendo all’incontro su “Sovranità sui dati. La missione europea di Italia e Francia” introdotto da Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia, e organizzato da OvhCloud e Atos, in collaborazione con l’Ambasciata.
Bonfiglio ricorda anche che il volume dei dispositivi in Europa cresce del 15% anno su anno raggiungendo i 50 mld di dispositivi connessi. “Il vero passaggio di Gaia-X è passare da un cloud in cui affidiamo i nostri dati ad altri ad un sistema dove noi controlliamo i nostri dati” sintetizza il ceo.
Servizi strategici delle Pa convogliati nel Centro nazionale
Intanto emerge che il Polo strategico nazionale, ovvero il centro che avrà a disposizione un certo numero di data center nazionali su cui convogliare tutte le infrastrutture che oggi gestiscono i servizi strategici delle Pa, potrebbe essere lanciato “già a fine giugno”. Lo ha detto Stefano Firpo, capo gabinetto del Ministero dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, partecipando alla tavola rotonda.
“Coinvolgeremo migliaia di Pa, offrendo soluzioni di diverse capacità a seconda della sensibilità dei dati. Il Polo strategico nazionale avrà un cloud ibrido e dei cloud pubblici per le Pa che non trattano dati particolarmente sensibili”. E le imprese, aggiunge “si stanno muovendo in logica di collaborazione per costruire offerte solide e sicure che possono essere usate con fiducia”. “E’ importante che l’infrastruttura sia di fiducia – sottolinea Firpo – e anche per questo l’iniziativa Gaia-X è importante così come la strategia francese, a cui non dico ci ispiriamo ma riteniamo giusta: l’Europa costruisce standard chiari e può negoziare in condizioni maggior forza e vantaggio”.
Firpo ha accennato al tema del Cloud Act americano, la legge che consente alle autorità statunitensi, forze dell’ordine e agenzie di intelligence di acquisire dati informatici dagli operatori di servizi di cloud computing a prescindere dal posto dove questi dati si trovano, e Gaia-X potrebbe essere una soluzione.
Il capo di gabinetto del Ministero dell’Innovazione ha messo a fuoco in particolare due aspetti del progetto di Cloud europeo: “Gaia-X da un lato costruisce degli standard e poi costruisce data spaces, una ‘Schenghen’ dei dati per fare in modo che le aziende europee possano collaborare”.
Confindustria: “Già 37 i partecipanti al progetto”
Un progetto sostenuto da Confindustria, ha ricordato il vicepresidente Luigi Gubitosi che “si è mossa in maniera parallela al Governo e per la prima volta ha dato delega per il digitale”. Il progetto Gaia-X è un “volano importante, in poche settimane siamo arrivati a 37 partecipanti, siamo il terzo Paese dopo Francia e Germania – ha puntualizzato Gubitosi -. L’Hub italiano che sarà inaugurato col ministro dell’Innovazione questa settimana dovrà essere un punto molto attivo. Ci fa piacere immaginare che sarà un elemento trainante”. Il progetto Gaia-X, ha spiegato Gubitosi, è poi “relativamente accessibile anche alle piccole aziende, grazie alle reti anche da remoto”.
A Forum PA 2021 focus sulla trasformazione digitale della PA
Lo sviluppo sostenibile del paese passa necessariamente dalla definizione di una nuova, coerente ed efficace politica per l’innovazione volta a trasformare la PA in chiave digitale e sostenere la competitività delle imprese. Per questo motivo, il 27% delle risorse totali del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono destinate alla transizione digitale del sistema-paese nel suo complesso.
In questo scenario a Forum PA si approfondiranno le principali linee di intervento rivolte alla digitalizzazione della PA (cloud, interoperabilità dati, servizi digitali, cyber-sicurezza), al potenziamento delle infrastrutture digitali e della connettività a banda ultra e all’ammodernamento del settore produttivo (transizione 4.0, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione, ecc.).
Infrastrutture digitali della PA, focus a Forum PA 2021
La strategia italiana sul digitale mira alla realizzazione di un’infrastruttura ad alta affidabilità distribuita sul territorio nazionale, volta alla razionalizzazione e consolidamento dei Ced della PA. Una strategia sviluppata in coerenza con il piano d’azione dell’Unione europea, e più volte aggiornato nel corso degli ultimi mesi (DL Semplificazioni, Piano triennale 2020-2022, Pnrr).
In questo appuntamento verranno affrontati i principali temi inerenti al ripensamento delle infrastrutture digitali pubbliche: adozione del modello Cloud della PA; migrazione di servizi e applicazioni verso datacenter di gruppo A e CSP qualificati da AgID; sviluppo dei Poli strategici nazionali (Psn); progetto di un cloud nazionale federato a livello europeo nell’ambito dell’iniziativa GaiaX.