Si allarga il numero delle Regioni che aderiscono al Piano nazionale scuola digitale. Domani il ministro Francesco Profumo firmerà 12 nuove intese con altrettante Regioni: Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria per il potenziamento del Piano nazionale scuola digitale. Parteciperanno gli assessori delle Regioni interessate.
Il piano si basa su tre linee d’azione: diffusione delle lavagne multimediali (Lim), strutturazione Cl@ssi 2.0 e fruizione di strumenti di editoria digitale. Sul fronte Lim il Miur ha predisposto un programma che prevede di dotare le scuole statali di kit tecnologici composti da Lavagne Interattive Multimediali con proiettore integrato e personal computer.
Con il progetto Cl@assi 2.0 il ministero mira a creare ambienti di apprendimento innovativi, individualizzazione e personalizzazione di contenuti didattici digitali e nuove metodologie didattiche.
L’iniziativa Editoria digitale si propone anche come azione di impulso al mondo dell’editoria per la realizzazione di prodotti editoriali innovativi, mira all’acquisizione, in collaborazione con le istituzioni scolastiche coinvolte, di 20 prototipi di “edizioni digitali scolastiche”, vale a dire prodotti che consentano ai protagonisti del processo educativo di interagire efficacemente con le moderne tecnologie digitali e multimediali e di sperimentare nuovi contenuti e modalità di studio e di trasmissione dei saperi.
“L’obiettivo dell’azione è la realizzazione di un prodotto che sia progettato in un’ottica di trasversalità rispetto alle differenti discipline scolastiche – fanno sapere dal Miur – e che consenta di affrontare una porzione consistente del curricolo; un prodotto che sia funzionale al conseguimento di competenze ed abilità e che contribuisca efficacemente alla realizzazione/organizzazione di nuovi ambienti di apprendimento”.
I 20 prototipi saranno acquisiti, in collaborazione con Consip attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (Mepa).
“La scuola deve essere sempre piu’ una sede di formazione e non solo un trasmettitore diretto di sapere – ha sottolineato oggi il ministro Profumo, a Torino per il convegno ‘Quale innovazione per rilanciare l’Italia’ promosso da Aidea presso la facoltà di Economia e Commercio – Deve selezionare le informazioni e dare strumenti ai giovani di tipo logico-deduttivo”.
“Le istituzioni di formazione – ha detto Profumo – diventano sempre più hub di servizi e non potranno essere più soltanto trasmettitori diretti di sapere. Dovranno essere trasmettitori e gestori di saperi che provengono da altre origini”.
Già oggi infatti, ha ricordato il ministro, “i giovani imparano in modo tradizionale non piu’ del 20% delle loro conoscenze. Siamo alla vigilia, ha sottolineato, di una seconda rivoluzione culturale. E la scuola può e deve essere il vero motore dell’innovazione in Italia”.