Scoppia il caso sul bando Agid per la selezione di un dirigente di livello non generale da inserire nella direzione dell’Ufficio “Affari Giuridici e Contratti” dell’Agenzia.
Tra i requisiti richiesti dall’avviso la “Capacità di leadership, problem solving e team building”. E proprio queste caratteristiche hanno fatto drizzare le antenne a Fratelli d’Italia che ha annunciato un question time al ministro della Transizione digitale, Vittorio Colao, per capire come mai non vengono invece richieste competenze più specifiche come, ad esempio, quelle in materia di appalti e contratti pubblici.
“Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale apprendiamo l’apertura di un bando di conferimento di un incarico dirigenziale con requisiti che, a prima lettura, ci appaiono abbastanza inusuali: com’è possibile desumere da un cv le “capacità di leadership”? – spiega il deputato e responsabile Innovazione di Fdi, Federico Mollicone – Ci chiediamo, inoltre, come si possa inserire un tale requisito fra quelli necessari. Se l’incarico riguarda ‘competenze in tema di coordinamento delle attività di elaborazione delle linee guida, gestione della fase sanzionatoria dei provvedimenti di vigilanza, gestione del contenzioso e delle situazioni di pre-contenzioso dell’Agenzia, coordinamento delle attività del Difensore civico’ perché fra i requisiti non si fa riferimento al possesso di competenze ed esperienza in materia di contratti pubblici e appalti, ma si valorizzano piuttosto quelle inerenti al web e alla privacy?”
“Come possono essere valutati in modo obiettivo i “risultati precedentemente conseguiti, degli incarichi ricoperti e delle esperienze professionali maturate”? – si chiede Mollicone – Inoltre, l’avviso non è non é stato pubblicato nell’apposita sezione Concorsi, relativa al personale dipendente , ma all’interno della Sezione Trasparenza – Avvisi, normalmente utilizzata per la selezione dei consulenti, senza alcuna altra forma di pubblicità”.
Per Mollicone è “discriminatoria la necessità di esercizio della professione di avvocato per almeno 10 anni che esclude, in via generale, moltissime figure di alto livello con conoscenze approfondite della pubblica amministrazione e dei temi del digitale”.
“Non vorremmo che fosse un bando ‘cucito’, tanto più di fronte l’enorme flusso di denaro che proverrà dal Recovery Fund per la digitalizzazione della PA, con una valutazione completamente discrezionale del Direttore Generale – conclude – Presenteremo un question time al ministro Colao per chiedere chiarezza sui requisiti di accesso, tutelando la trasparenza sulla procedura di selezione.”