CONCORRENZA

Stefano De Martino, Cecilia Rodriguez e Stefano Sala nel mirino Antitrust per pubblicità occulta

Secondo l’Authority i tre influencer avrebbero invitato i propri follower su Instagram a pubblicare contenuti collegati a una campagna pubblicitaria per Glo Hyper. Al centro dell’istruttoria la società Bat, interessata nei giorni scorsi dalle perquisizioni della Guardia di Finanza

Pubblicato il 31 Mag 2021

Roberto Rustichelli

Gli influencer Stefano De Martino, Cecilia Rodriguez e Stefano Sala finiscono nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha avviato un’istruttoria nei confronti della società Bat Italia nell’ambito della propria attività per contrastare forme di pubblicità occulta sui social media.
Ai tre influencer, tutti legati da un rapporto commerciale con Bat Italia, l’Antitrust contesta di aver diffuso sul proprio profilo Instagram una serie di post contenenti l’invito ai follower a pubblicare contenuti con tag e hashtag collegati alla campagna pubblicitaria del prodotto Glo Hyper, dispositivo per il tabacco riscaldato prodotto e commercializzato Bat. A seguito dell’istruttoria nei giorni scorsi il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza ha eseguito una serie di ispezioni nella sede di Bat Italia.

“L’esortazione di De Martino, Rodriguez e Sala – spiega l’authority in una nota – appare volta a moltiplicare su Instagram i post che rinviano al marchio Glo Hyper, in modo da promuovere la visibilità del dispositivo, coerentemente al rapporto commerciale che lega gli influencer al titolare del marchio. L’effetto pubblicitario ottenuto dai professionisti – e derivante dai tag al marchio e dagli hashtag – non è tuttavia riconoscibile nella sua natura commerciale perché non sono presenti avvertenze grafiche o testuali che consentano di identificarne la finalità promozionale”.

L’istruttoria dell’antitrust nei confronti di Bat e dei tre influencer si inserisce nell’ambito di un filone di indagine che, seguendo le evoluzioni delle tecniche di marketing adottate sui social media, spiega ancora l’authority guidata da Roberto Rustichelli (nella foto), punta a colpire le comunicazioni apparentemente neutrali e disinteressate ma in realtà strumentali a promuovere un prodotto e, come tali, in grado di influenzare le scelte del consumatore. “L’Autorità ha più volte ricordato, nei precedenti interventi istruttori e di moral suasion relativi a varie forme di pubblicità occulta sui social media – conclude la nota – che la pubblicità deve essere chiaramente riconoscibile ed ha stabilito che il divieto generale di pubblicità occulta ha portata generale e deve perciò essere applicato anche alle comunicazioni diffuse dagli influencer tramite social network“.

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