Anche Google si “piega” alla privacy. Dopo l’introduzione della nuova funzionalità anti-tracciamento di Apple e le pressioni dei regolatori di Europa e Usa, anche Mountain View tenta una svolta. E annuncia che offrirà agli utenti Android la possibilità di disattivare il tracciamento da parte degli inserzionisti pubblicitari. Non sarà una partita facile: la pubblicità rappresenta circa l’80% delle entrate di Google e l’azienda dovrà trovare nuove strategie per posizionare gli annunci.
Come funziona la nuova impostazione
Google consente già agli utenti Android di disattivare gli annunci personalizzati, ma gli sviluppatori di software possono ancora accedere all’”advertising ID” una stringa univoca di caratteri che identifica il dispositivo dell’utente, che permette di monitorare l’utilizzo delle app da parte degli utenti.
Ma a partire dalla fine di quest’anno, se un utente disattiverà gli annunci personalizzati, l’ID non sarà disponibile.
La società spiega che la nuova funzionalità interesserà le app in esecuzione su dispositivi Android 12 a partire dalla fine del 2021 e si estenderà alle app in esecuzione su dispositivi che supportano Google Play all’inizio del 2022. In cambio, “fornirà una soluzione alternativa per supportare use case come analytics e prevenzione delle frodi”.
Si tratta di una ulteriore mossa da parte delle big tech per allinearsi alle esigenze della privacy. Google aveva dichiarato all’inizio del 2020 che avrebbe interrotto il supporto ai cookie di terze parti sul suo browser Chrome entro due anni.
Il business pubblicità di Google
Ma con la pubblicità che rappresenta circa l′80% delle entrate di Google, deve anche soddisfare gli inserzionisti offrendo modi alternativi per posizionare gli annunci di fronte agli utenti che desiderano raggiungere e monitorare la loro efficacia. La società è leader di mercato nella pubblicità online da oltre un decennio e, secondo eMarketer , dovrebbe ottenere una quota di quasi il 29% della spesa pubblicitaria digitale a livello globale nel 2021 .
Le modifiche di Google arrivano a ruota di quelle apportate da Apple per i dispositivi iOS, ma non sono così drastiche: le modifiche di Apple rendono facile per gli utenti di iPhone e iPad disattivare il monitoraggio da parte degli inserzionisti.
Tra i maggiori detrattori della strategia Apple c’è Facebook. L’azienda si è opposta con forza alle modifiche, affermando che gli utenti vedrebbero annunci meno pertinenti e che le piccole imprese sarebbero danneggiate poiché la pubblicità mirata diventerà più difficile.