Criptovalute, blockchain, attori hitech nel mondo degli investimenti, nuovi compiti per i regolatori nazionali e internazionali: queste le sfide per il mercato finanziario nell’era digitale che il pacchetto pacchetto europeo Finanza digitale cerca di affrontare e su cui è intervenuto il commissario della Consob, Paolo Ciocca, parlando di fronte alla Commissione Finanze della Camera dei deputati. Il pacchetto Ue sulla finanza digitale è il primo tentativo di regolamentazione di questo settore a livello comunitario.
“La trasformazione digitale comporta l’affacciarsi sul mercato finanziario di nuovi player globali/regionali, alcuni dei quali nati come fornitori di servizi tecnologici. Si prospetta un aumento della pressione competitiva sugli operatori tradizionali, insieme a un miglioramento della capacità di valorizzazione dei dati e di rendere più semplici ed efficienti i processi. Si prospettano altresì nuove forme di raccolta di capitali e possibili diverse configurazioni del mercato. Sono convinto che questa apertura verso l’innovazione dei modelli di business andrebbe orientata a beneficio dei consumatori e della crescita reale”, ha affermato Ciocca. “Le regole in discussione amplieranno il perimetro della vigilanza per affrontare i rischi posti da nuove tipologie di prodotti e servizi che possono essere percepiti dai risparmiatori come alternativi alle più tradizionali modalità di investimento”.
Il focus del regolatore: risolvere le “aree grigie”
Le proposte legislative in discussione delineano ambiti di applicazione molto ampi, includendovi crypto-asset e relativi service provider oggi non regolamentati, con conseguente aumento delle attribuzioni e delle responsabilità di vigilanza a tutela dei risparmiatori. Al contempo, cresce il rischio di arbitraggi e sfruttamento di “aree grigie” della regolamentazione, ha affermato Ciocca.
Per questo in sede negoziale la Consob ha chiesto a Bruxelles di “prevedere una maggiore armonizzazione della nozione di strumento finanziario e una più chiara definizione degli ambiti di applicazione del Regolamento MiCa sui crypto-asset”. È stata anche chiesta l’introduzione di meccanismi di convergenza e cooperazione sia a livello Ue che extra Ue a fronte di attività spiccatamente transnazionali e un ruolo più incisivo dell’Esma per salvaguardare le attività di vigilanza sui “prodotti atipici provenienti da paesi terzi”.
I nuovi player del fintech devono essere “responsabili”
Riguardo all’ingresso dei nuovi player del fintech la Consob ha chiesto all’Europa, da un lato, di identificare centri di imputazione delle responsabilità, anche laddove la tecnologia non li preveda, come nella finanza decentralizzata, quella finanza basata cioè su protocolli automatici e open source, non immediatamente riferibili a un emittente o a un service provider; dall’altro, di ampliare gli ambiti del regime pilota alla possibilità di sperimentare sulle varie tipologie di tecnologia del ledger distribuito (permissioned e permissionless) e di consentirne l’accesso anche a new comer; “il regime Pilot, in quanto ambiente controllato, è un’occasione che non va persa per verificare l’innovazione nel mercato finanziario”, ha sottolineato Ciocca.
Un mercato unico per i servizi finanziari digitali
La proposta della Commissione europea sulla Finanza digitale si compone di tre misure legislative. Il MiCar introduce una disciplina specifica del mercato dei crypto-asset diversi dagli strumenti finanziari; il Regolamento Pilot permetterà alle Autorità nazionali di testare lo svolgimento delle funzioni di trading e post-trading su un’unica piattaforma di negoziazione, per avviare la nascita di un mercato secondario degli strumenti finanziari in forma di token; il Dora, a carattere orizzontale, sulla cybersecurity ha l’obiettivo di innalzare gli standard di sicurezza cibernetica del mercato finanziario in tutta l’Unione.
“Le proposte vanno inquadrate nella più ampia Digital Financial Strategy europea”, ha spiegato Ciocca, “che mira a rimuovere la frammentazione del mercato unico nell’ambito dei servizi finanziari digitali mediante sfruttamento del meccanismo del passaporto europeo, in modo da permettere alle imprese dell’Unione di ‘scalare’ grazie all’accesso transfrontaliero sul mercato unico; agevolare l’innovazione anche tramite l’utilizzo della tecnologia di registro distribuito e dell’intelligenza artificiale; adottare una strategia europea dei dati, potenziandone l’accesso e la condivisione all’interno dell’Unione; gestire i nuovi rischi, salvaguardando stabilità, tutela del consumatore, integrità del mercato, concorrenza leale e sicurezza”.
“A monte della strategia e del pacchetto vi è la Comunicazione della Commissione europea sulla open strategic autonomy nel settore finanziario del 19 gennaio scorso”, ha proseguito il presidente della Consob. “La Comunicazione riveste grande importanza, perché in essa si declina un approccio e una postura dell’Unione europea più decisa rispetto alle sfide esterne globali: l’ambizione è che l’Unione costruisca una propria autonomia strategica aperta, in particolare nel mercato finanziario”.
Una volta approvate, queste proposte “daranno avvio ad un mercato finanziario digitale regionale per 500 milioni di cittadini che competerà a livello globale, essendosi dotato di regolamenti e standard di sicurezza comuni a tutta l’Unione”.
Gestire i rischi di una finanza complessa e distribuita
Il MiCAR introdurrà un passaporto per le offerte di crypto asset, ossia nuovi prodotti atipici emessi sfruttando la tecnologia del ledger distribuito, con peculiarità e complessità proprie, ha proseguito Ciocca. “Alcune categorie di crypto-asset non hanno un valore ancorato ad un sottostante e sono perciò particolarmente volatili”, ha affermato il presidente della Consob.
Inoltre, l’utilizzo del ledger distribuito “apporta una maggiore disintermediazione negli scambi. Le scelte di trading da parte di soggetti privi di particolare esperienza in campo finanziario e tecnologico risultano più esposte ad aggressive attività di marketing. Campagne promozionali scorrette possono incentivare la conclusione di operazioni non nel miglior interesse del risparmiatore e un ‘effetto gregge’ che aumenta volatilità e rischio di manipolazione del mercato. La complessità che ne deriva deve essere controbilanciata con un rafforzamento della tutela dei risparmiatori”.
Modello Consob: oscuramento dei siti non autorizzati
Queste le proposte illustrate da Ciocca.
Poteri minimi omogenei delle Autorità nazionali. “Andrebbero introdotte anche a livello europeo adeguate misure di contrasto all’abusivismo e alle attività fraudolente svolte sulla rete. Su questo fronte la Consob è già da tempo in prima linea, esercitando poteri di oscuramento dei siti internet dove sono offerti prodotti e servizi in assenza delle necessarie autorizzazioni. Nel corso del negoziato MiCAR si sta discutendo proprio del rafforzamento dei poteri minimi da accordare alle Autorità nazionali, incluso quello di oscuramento dei siti. La Consob può e deve fungere da modello per altre autorità omologhe in Ue”.
Tutele in fase promozionale. “In Consob crediamo sia giunto il momento di prendere in considerazione l’introduzione di presidi più stringenti già nella fase promozionale, anche online, in particolare quando si ha a che fare con prodotti atipici e più difficili da comprendere. Mi riferisco ad esempio all’opportunità di vietare campagne pubblicitarie quantomeno in assenza di un white paper e di presidi di trasparenza. Se non sarà prevista una soluzione a livello Ue, ad esempio in MiCAR, andrebbero valutate misure nazionali, che valgano a proteggere i risparmiatori italiani. Sarebbe un modo di rendere attuale il dettato dell’art. 47 della Costituzione”.
Educazione finanziaria. “Altro aspetto di rilevo è favorire una partecipazione consapevole al mercato tramite idonee iniziative di educazione finanziaria. I recenti eventi – ad esempio il caso Gamestop – indicano il nuovo ruolo che la comunicazione social sta rivestendo sul mercato finanziario”.
Cybersicurezza e trust: Consob “capofila”
“Nel nuovo mercato digitale – in un mercato cioè non solo dematerializzato, ma dove gli strumenti finanziari sono rappresentati esclusivamente da codici crittografici irripetibili – non ci può essere fiducia senza sicurezza cibernetica”, ha concluso il presidente della Consob. “E la sicurezza cibernetica di questo mondo è diversa da quella della finanza tradizionale perché è decentrata, come sono decentrati gli scambi”.
Con Dora sono conferiti alle Autorità di vigilanza finanziaria poteri di sorveglianza sui rischi dovuti alla dipendenza delle entità finanziarie da fornitori terzi di servizi: per questi viene previsto un sistema di oversight centralizzato a livello dell’Unione europea, i soggetti devono risiedere in Ue e il presidio regolatorio e di vigilanza interviene sin dalla stipula dei relativi contratti di fornitura con le entità finanziarie, disciplinando finanche le fasi di esecuzione e conclusione dei contratti stessi.
Inoltre, la vigilanza Ue è svolta da un c.d. Lead Overseer, un’Autorità capofila, rimanendo in capo all’Autorità competente di settore la vigilanza sull’entità finanziaria che ricorre a tali servizi.
“Si discute ora se tale Autorità capofila debba coincidere con l’Autorità bancaria europea”, ha dichiarato Ciocca. “In questo caso occorrerà che l’architettura dell’oversight europea e nazionale garantisca in maniera chiara e puntuale il diretto coinvolgimento della Consob quale capofila per la vigilanza sulle infrastrutture di mercato”.