Advanced analytics, machine learning, business technology e digital. Sono questi gli ambiti di studio richiesti per partecipare alla quarta edizione del Women in Stem Dissertation Award, l’iniziativa di McKinsey & Company dedicata “a brillanti laureande e neolaureate – si legge in una nota – che abbiano svolto la propria tesi” in uno degli ambiti indicati “e abbiano conseguito una laurea magistrale, un master o un dottorato negli ultimi due anni, o entro fine 2021 nel caso delle laureande”.
Ecco come si partecipa
Per partecipare, le candidate dovranno compilare l’application online entro martedì 15 giugno e, una volta selezionate, saranno invitate a presentare la propria tesi a una commissione formata da esperti di McKinsey Digital, il prossimo 18 giugno in videoconferenza.
Il premio consisterà in un’offerta di lavoro da parte di McKinsey, che darà l’opportunità di sviluppare progetti in ambito digitale e advanced analytics per le più importanti aziende e istituzioni a livello mondiale, e la sponsorizzazione per partecipare a una conferenza internazionale di alto livello in ambito data science e digitale.
Sprint alle professioniste del futuro
“Women in Stem Dissertation Award è un’iniziativa che coniuga due temi per noi fondamentali: impegno all’innovazione e promozione del talento femminile nelle discipline del futuro – dice Elena Pizzocaro, partner di McKinsey e co-leader del recruiting di McKinsey Digital per il Mediterraneo –. Le ragazze più meritevoli avranno l’opportunità di unirsi al nostro team italiano composto anche da professionisti di QuantumBlack, la società specializzata in advanced analytics e intelligenza artificiale che McKinsey ha acquisito nel 2015 e che lo scorso anno ha inaugurato a Milano la sua sede italiana”.
La parità di genere
“La parità di genere non è solo condizione di equità, ma di contribuzione fattiva delle donne allo sviluppo e al benessere della comunità – ha ricordato il mese scorso Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia -. Incentivare il lavoro femminile e le donne nelle Stem – ha proseguito – è la strada per attivare dinamiche positive e per restituire alla nostra società quell’energia che ci è necessaria a tornare a interpretare le sfide del futuro”.
“Le donne Stem sono portatrici di creatività – ha sottolineato ancora la ministra – e rompono lo stereotipo che le Stem siano scienze dure, prioritariamente maschili. La formazione nelle Stem è fondamentale per abilitare le donne ad accedere ai ruoli più qualificati di leadership, che nei prossimi anni nasceranno sotto l’impulso dei grandi investimenti dell’Ue nella transizione green e nella transizione digitale”.