Foxconn sbarca in Brasile. La società taiwanese che gestisce gli impianti in Cina che producono i dispositivi di Apple, Nokia e Sony, aprirà una nuova fabbrica con un investimento di 492 milioni di dollari.
La nuova fabbrica, la quinta in territorio brasiliano, dovrebbe iniziare ad attivarsi nel 2014, e raggiungere la piena operatività con una forza lavoro di 10mila persone entro due anni: “A convincerci – spiega il comunicato aziendale – sono stati gli sconti fiscali offerti dal governo brasiliano e la vicinanza con uno dei mercati locali più in espansione”. Foxconn, che è il piu’ grande produttore di materiale elettronico al mondo, ha già un milione di dipendenti in Cina, circa metà dei quali in un enorme complesso a Shenzen, vicino al confine con Hong Kong.
Lo scorso 6 settembre Foxconn era balzata agli onori delle cronache dopo che migliaia di studenti universitari erano stati cooptati dalle autorità locali, forzati a interrompere le lezioni, e spediti al lavoro negli stabilimenti dell’azienda taiwanese licenziataria di Apple. L’obiettivo? Rispettare i tempi di consegna dell’iPhone5.
Foxconn – tristemente nota per la catena di suicidi che solo nel 2010 ha mietuto tra gli operai 14 vittime – finisce ancora una volta sotto accusa.
“Si tratta di tirocini obbligatori per gli studenti, che servono a sperimentare di persona le condizioni lavorative in fabbrica e a promuovere le abilita’ individuali” riferiscono a Radio Cina Nazionale alcuni professori delle scuole della zona, ammettendo che in molti casi le lezioni ordinarie sono state sospese per i prossimi uno o due mesi. Ma l’Ufficio Istruzione di Huai’an, interpellato dallo Shanghai Daily, sostiene che gli stage alla Foxconn erano programmati esclusivamente per le vacanze estive, e non dovrebbero proseguire oltre l’inizio dei corsi universitari. “Si tratta di una pratica in violazione delle norme sull’istruzione e sul lavoro, e sia la Foxconn che le autorità locali potrebbero essere trascinate in tribunale” ha dichiarato al quotidiano di Shanghai l’avvocato Wu Dong. “E’ difficile che gli studenti trovino un lavoro perfettamente in linea con il loro corso di laurea – ribatte un funzionario locale rimasto anonimo – e quindi sono incoraggiati ad andare in fabbrica per imparare di piu’ sulla societa'”.