IL CASO

Apple, tegola antitrust in Germania: indagine sull’App Store

La procedura aperta dal Bundeskartellamt per verificare se la Mela violi le normative sulla concorrenza e adotti pratiche anticompetitive con il suo ecosistema di dispositivi, software e servizi

Pubblicato il 21 Giu 2021

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L’Antitrust tedesco torna ad affondare contro le Big tech: il Bundeskartellamt ha avviato un’indagine su Apple sulla base dei poteri più estesi concessi al regolatore dalle nuove regole sulla concorrenza per le grandi aziende tecnologiche. Si tratta del quarto colosso che finisce nel mirino del Bundeskartellamt dopo Facebook (28 gennaio 2021), Amazon (18 maggio) e Google (25 maggio).

Più poteri  contro i “monopoli” del digitale

Lo scorso gennaio, è entrato in vigore il 10mo emendamento alla normativa tedesca sulla concorrenza di mercato (Gwb Digitalisation act). In particolare le disposizioni contenute nella Sezione 19a permettono all’autorità antitrust di intervenire prima e con maggiore efficacia nei confronti dei comportamenti delle grandi aziende digitali in cui intravede possibili irregolarità. Con una procedura in due fasi il Bundeskartellamt può proibire alle aziende che hanno un peso molto significativo per la concorrenza su più mercati di adottare alcune pratiche valutate come nocive della concorrenza.

Focus sull’ecosistema dell’iPhone e sull’App StoreIn

Nel caso di Apple è stata avviata la prima fase del procedimento che serve a determinare se l’azienda sia di importanza chiave per una serie di mercati. Il fatto che la Mela controlli un ecosistema che si estende su più mercati può essere un’indicazione – si legge nel comunicato stampa del Bundeskartellamt – che Apple detenga tale posizione dominante. È spesso molto difficile per altre aziende sfidare tale posizione di potere, continua la nota.

Andreas Mundt, presidente dell’Antitrust tedesco, ha spiegato: “Esamineremo se con il sistema operativo proprietario iOs Apple abbia creato un ecosistema digitale intorno al suo iPhone che si estende su numerosi mercati. Apple produce tablet, computer e wearable e fornisce una serie di servizi legati al dispositivo. In aggiunta a fabbricare una serie di prodotti hardware, l’azienda offre anche servizi come App Store, iCloud, AppleCare, Apple Music, Apple Arcade, Apple TV+ e altri”. Di conseguenza il regolatore valuterà la prosizione di Apple in queste aree e in più “esaminerà la sua profonda integrazione su diversi livelli di mercato, l’ampiezza delle sue risorse tecnologiche e finanziarie e il suo accesso ai dati. Uno degli obiettivi principali dell’inchiesta sarà sull’attività dell‘App Store perché permette ad Apple in molti modi di influenzare il business di terze parti”.

Le denunce dei concorrenti sul tavolo del regolatore tedesco

In base ai risultati di questa prima parte dell’inchiesta, il Bundeskartellamt andrà poi a valutare più nel dettaglio le pratiche di Apple, se lo riterrà necessario, avviando la fase due dell’indagine. A questo proposito il presidente Mundt ha fatto sapere di aver ricevuto diversi reclami da concorrenti che hanno lamentato comportamenti anti-competitivi da parte di Apple. Per esempio, la limitazione al tracciamento degli utenti con il nuovo sistema operativo iOs 14.5 e la pre-installazione esclusiva delle applicazioni della Mela. Questa “corsia preferenziale” è palesemente contro le disposizioni delle nuove norme antitrust tedesche.

Gli sviluppatori di app contestano anche l’uso obbligatorio del sistema di pagamento in-app di Apple, la commissione del 30% associata a tale sistema e, in generale, le limitazione al marketing per gli sviluppatori di app – tematiche già sotto la lente della Commissione europea dopo le denunce di Spotify.

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