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Pnrr, via libera dalla Ue: 50 miliardi a digitale e banda ultralarga

La Commissione Europea promuove il Piano italiano: “Risposta completa alla situazione economica e sociale che rafforzerà il potenziale di crescita e la creazione di posti di lavoro”. All’innovazione il 25% dei 191 miliardi sul piatto. Draghi: “Momento di orgoglio, ora spendere bene i fondi”

Pubblicato il 22 Giu 2021

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La Ue promuove il Piano nazionale ripresa e resilienza italiano da 191,5 miliardi. La “promozione” assicurerà al nostro Paese l’arrivo di una prima tranche di fondi pari a 25 miliardi entro luglio mentre la restante quota arriverà gradualmente entro il 2026.

Al digitale è dedicato i il 25% del piano – pari a 47,5 miliardi, con misure per la digitalizzazione delle imprese, incentivi fiscali per la transizione 4.0, la banda larga e il sostegno a ricerca e innovazione.

Per la Commissione il Pnrr “rappresenta una risposta bilanciata e completa alla situazione economica e sociale”, e “contribuisce in maniera efficace ad affrontare le sfide identificate dalle raccomandazioni” specifiche della Ue.

Inoltre “rafforza il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, e la resilienza economica, sociale ed istituzionale”. Le misure poi “non arrecano danni” agli obiettivi ambientali della Ue, cioè non si contraddicono, e contribuiscono in modo efficace sia alla transizione energetica che a quella digitale. Avranno inoltre un “impatto duraturo” sull’Italia che è anche riuscita ad assicurare un “efficace monitoraggio” dell’attuazione del piano. Anche il meccanismo di controllo anti-frodi è giudicato efficace. Infine, tutte le misure del Pnrr sono “coerenti”.

Per tutti questi aspetti all’Italia viene assegnata una A. L’unica B, in linea con quanto accaduto per gli altri Paesi che hanno già ricevuto ok riguarda i costi. Nessuno degli Stati finora ha rispettato le regole sulla definizione del “Costing” delle misure.

L’analisi della Commissione, basata sui criteri stabiliti nel regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, ha valutato in particolar modo se gli investimenti e le riforme esposti nel piano italiano sostenessero la transizione verde e digitale, se contribuissero a risolvere le criticità individuate nell’ambito del semestre europeo e se rafforzassero il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro e la resilienza economica e sociale dell’Italia.

“Oggi la Commissione europea ha deciso di dare il via libera al piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia, del valore di 191,5 miliardi di € -ha  detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen– Questo livello di investimenti senza precedenti, unito a riforme cruciali, contribuirà a ricostruire l’economia italiana e a prepararla per il futuro. NextGenerationEU aiuterà gli italiani a tornare a guardare al futuro con fiducia e spirito d’ambizione, e di questo sono orgogliosa. Ora è il momento di mettersi all’opera. Vi affiancheremo in ogni fase del processo per far sì che il piano sia un successo italiano ed europeo.”

“E’ una giornata di orgoglio per il nostro paese. La visita della presidente della Commissione Ue segna il via libera al Pnrr italiano. Abbiamo messo a punto un piano per rendere il nostro paese più giusto, più competitivo e più sostenibile nella sua crescita – ha evidenziato il presidente del Consiglio, Mario Draghi – E’ stato decisivo il sostegno delle forze politiche, degli enti territoriali e delle parti sociali a cui va il mio sentito ringraziamento”.
L’ok della Commissione al Pnrr “è solo l’inizio, ora dobbiamo accertarci che questi soldi, e la prima tranche di 24 miliardi che una volta erano una intera finanziaria, vengano spesi bene, cioè in maniera efficiente e onesta. Sono moltissimi i progetti e i cantieri pronti a partire”.

I punti della valutazione della Ue

Garantire la transizione verde e digitale dell’Italia. Nella sua valutazione la Commissione ha appurato che il piano dell’Italia riserva il 37% della spesa totale a misure di sostegno agli obiettivi climatici: include tra l’altro investimenti per finanziare un programma di ristrutturazioni su larga scala finalizzato a migliorare l’efficienza energetica degli edifici, nonché interventi per promuovere l’uso di fonti di energia rinnovabile, idrogeno compreso. Dedica inoltre un’attenzione particolare alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dei trasporti, con investimenti nella mobilità urbana sostenibile e nelle infrastrutture ferroviarie.

Dalla valutazione della Commissione risulta che il 25% della dotazione complessiva del piano dell’Italia è destinato a misure che favoriscono la transizione digitale, tra cui investimenti nella digitalizzazione delle imprese e nell’ampliamento delle reti ultraveloci a banda larga e della connettività 5G. Altri investimenti sono tesi alla digitalizzazione della pubblica amministrazione: gli interventi previsti in tal senso interesseranno tanto la pubblica amministrazione in generale quanto i settori della sanità, della giustizia e dell’istruzione.

Rafforzare la resilienza economica e sociale dell’Italia. La Commissione ritiene che il piano italiano contempli un’ampia gamma di riforme e investimenti sinergici che contribuiscono a dare una risposta efficace a tutte o a gran parte delle sfide sociali ed economiche su cui vertevano le raccomandazioni specifiche per paese rivolte dal Consiglio all’Italia nel 2019 e nel 2020 nel quadro del semestre europeo. Il piano comprende infatti misure volte ad aumentare la sostenibilità delle finanze pubbliche e la resilienza del settore sanitario, rendere più efficaci le politiche attive del mercato del lavoro e migliorare i risultati scolastici. Ci si attende inoltre che il piano stimolerà gli investimenti al fine di ridurre le disparità regionali, accrescere l’efficacia della pubblica amministrazione e l’efficienza del sistema giudiziario, migliorare il contesto imprenditoriale ed eliminare gli ostacoli alla concorrenza.

Il piano rappresenta una risposta completa e adeguatamente equilibrata alla situazione economica e sociale dell’Italia e contribuisce quindi in modo appropriato ai sei pilastri elencati nel regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.

Sostenere progetti faro di investimento e riforma. Il piano dell’Italia presenta proposte in sei settori faro a livello europeo. Si tratta di progetti di investimento specifici, che affrontano questioni comuni a tutti gli Stati membri in settori che generano crescita e occupazione e sono funzionali alla duplice transizione: l’Italia ha proposto ad esempio di stanziare 12,1 miliardi di € per l’efficientamento energetico degli edifici residenziali, 32,1 miliardi di € per la mobilità sostenibile e 13,4 miliardi di € per la digitalizzazione delle imprese.

Stando alla valutazione nessuna delle misure incluse nel piano arreca danni significativi all’ambiente, nel rispetto dei requisiti fissati dal regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.

I sistemi di controllo predisposti dall’Italia sono ritenuti adatti a proteggere gli interessi finanziari dell’Unione. Il piano illustra sufficientemente nel dettaglio le modalità con cui le autorità nazionali intendono prevenire, rilevare e correggere i casi di conflitto di interessi, corruzione e frode in relazione all’uso dei fondi.

“Il piano dell’Italia darà impulso alla crescita economica italiana a livello strutturale e aiuterà a ridurre le disparità sociali e regionali – spiega Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone- Riforme ambiziose della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, anche attraverso la digitalizzazione, e miglioramenti del contesto imprenditoriale contribuiranno notevolmente all’eliminazione delle barriere alla crescita. Gli sforzi tesi a ridurre l’evasione fiscale e a migliorare l’efficienza della spesa pubblica renderanno l’economia italiana più equa e sostenibile. Prendiamo atto con favore anche degli aspetti sociali del piano, in particolare per quanto riguarda l’edilizia sociale, le misure a vantaggio del Mezzogiorno e l’enfasi sul miglioramento dell’istruzione e delle opportunità lavorative. Il piano aiuterà anche a proteggere il clima, aumentando l’efficienza energetica degli edifici e promuovendo il trasporto sostenibile e le energie rinnovabili. Attendiamo con interesse di toccare con mano i cambiamenti concreti che il piano determinerà sul campo una volta attuato.”

“Dopo una crisi senza precedenti, l’Italia ha oggi un’opportunità unica per costruire un futuro migliore. dice Paolo Gentiloni, Commisssario all’Economia – L’Italia ha presentato un piano di riforme e investimenti che permetterà al paese di affrontare i problemi che hanno frenato lo sviluppo economico e il progresso sociale per troppo tempo. Una pubblica amministrazione più efficace, procedimenti giudiziari più efficienti, una maggiore concorrenza: non stiamo più parlando del libro dei sogni, ma degli elementi chiave di un programma di lavoro dettagliato. Allo stesso tempo, l’Italia realizzerà investimenti cruciali nella mobilità sostenibile, nelle energie rinnovabili, nella digitalizzazione delle imprese e nella diffusione del 5G e della banda ultra larga, creando così nuove opportunità per tutte le aree del paese. Se l’Italia riuscirà a fare di NextGenerationEU un successo, potrà segnare l’inizio di un nuovo capitolo di crescita più forte e di sviluppo sostenibile. Raggiungere questo traguardo deve essere la priorità numero uno per gli anni a venire. L’Europa sarà al fianco dell’Italia. Passo dopo passo”.

Prossime tappe

La Commissione ha adottato oggi una proposta di decisione per fornire all’Italia 68,9 miliardi di € di sovvenzioni e 122,6 miliardi di € di prestiti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Di norma il Consiglio dispone di quattro settimane di tempo per adottarla.

L’approvazione del Consiglio consentirebbe di erogare all’Italia 24,9 miliardi di € di prefinanziamento, vale a dire il 13% dell’importo totale stanziato a suo favore.

La Commissione autorizzerà l’erogazione di ulteriori fondi se e quando saranno conseguiti in maniera soddisfacente i traguardi e gli obiettivi previsti nel piano per la ripresa e la resilienza, che riflettono i progressi compiuti nella realizzazione degli investimenti e delle riforme.

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