Un unico modulo, da inviare via Internet alla Camera di commercio
competente per territorio, e tutti gli obblighi verso Inps, Inail e
Agenzia delle Entrate per dare vita ad una nuova impresa sono
assolti in pochi minuti. È la Comunicazione Unica, giunta
finalmente al via con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.
152 del 3 luglio scorso del decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri 6 maggio 2009. Il decreto contiene le regole tecniche
attuative della nuova procedura e completa l’iter normativo
necessario per la sua definitiva entrata in vigore.
Il servizio, realizzato dalle Camere di Commercio con Inps, Inail e
Agenzia delle Entrate, è disponibile sul portale
www.registroimprese.it.
Per dare la più ampia diffusione alle nuove modalità di
compilazione e invio della nuova modulistica, con Decreto Legge
n.78 pubblicato sulla GU 150 del 1 luglio 2009 (art. 23, comma 13),
il governo ha stabilito il termine per l'entrata in vigore
della comunicazione unica al 1° ottobre 2009, dopo di che seguirà
un periodo transitorio della durata di sei mesi, durante il quale
l’uso della Comunicazione Unica sarà facoltativo. L'obbligo
di utilizzare il nuovo canale per tutte le imprese – e i
professionisti a cui queste si rivolgono abitualmente – scatterà
così dal 31 marzo 2010.
“Con il varo della Comunicazione Unica abbiamo fatto un passo
avanti importantissimo verso un rapporto più virtuoso tra pubblica
amministrazione e impresa che, anche grazie alle Camere di
commercio, sta diventando sempre più fluido e meno costoso –
spiega Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello -. Secondo
una nostra recentissima indagine, oggi il 46% delle imprese usa
esclusivamente la telematica per parlare con la Pubblica
amministrazione, un numero più che raddoppiato negli ultimi tre
anni durante i quali quasi la metà di queste imprese ha
riscontrato un abbassamento dei costi proprio grazie all’uso
esclusivo della rete. Oggi l’Europa ci chiede di diminuire il
peso della burocrazia sulle imprese per circa 4,1 miliardi di euro.
E’ un compito gravoso ma inevitabile per ridurre i 1.000 euro al
mese che in media ogni impresa spende per adempimenti, a volte
inutili”.
La nuova procedura è stata verificata in tutte le Camere di
commercio attraverso successive fasi di test, durante le quali
quasi 24mila pratiche sono state inoltrate alle amministrazioni
interessate. Di queste 12.644 (il 53,2%) hanno riguardato società,
e 11.141 (il 46,8%) imprese individuali. A testare la nuova
procedura sono stati prevalentemente gli intermediari
professionisti (con il 31,8% delle pratiche inviate), seguiti a
ruota dai notai (con il 30,9%) e più distanziati dalle
Associazioni di categoria (16,4%). Delle pratiche inviate nel
periodo di sperimentazione, l’80% sono state inoltrate per
competenza anche all’INPS, il 18% all’Agenzia delle Entrate e
il 2% all’Inail.