LA GUERRA DEI BREVETTI

Apple vs Samsung, Cupertino vuole altri 707 milioni di dollari

Considerato insufficiente il risarcimento da 1,05 miliardi sancito il mese scorso da una corte californiana. Ma l’azienda coreana chiede di annullare il processo e accusa la giuria di atteggiamenti discriminatori.

Pubblicato il 24 Set 2012

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Apple fa la voce grossa nella guerra dei brevetti contro e Samsung. Non contenta del risarcimento danni da 1,05 miliardi di dollari sancito da una corte californiana il 24 agosto scorso, oggi Cupertino torna alla carica e chiede 707 milioni di dollari in più.

Pomo della discordia la violazione dei brevetti dell’iPhone e dell’iPad da parte di Samsung. Lo scrive il Financial Times, aggiungendo che la richiesta di Cupertino di aumentare le richieste di risarcimento è legata “al danno perdurante” subito dall’azienda. Tanto che Apple ha chiesto di bloccare le vendite di ben 26 modelli della casa coreana, smartphone e tablet, fra cui anche quelle dell’ultimo modello, il prodotto di punta Galaxy S3. A dicembre si terrà un nuovo atto del braccio di ferro giudiziario, con l’ennesimo scontro in aula delle due aziende.

Dal canto suo, Samsung ha fatto appello contro il giudizio della Corte Usa, chiedendo di rifare il processo dall’inizio. La casa coreana sostiene di aver subito un trattamento discriminatorio da parte della giuria e mette in questione l’entità (eccessiva) del risarcimento danni deciso dai giudici Usa.

Nel frattempo, Apple è stata sconfitta in tribunale in Germania, dove i giudici hanno respinto le accuse di Cupertino a Motorola e Samsung per presunte violazioni di alcuni brevetti legati alla tecnologia multi-touch. Il tribunale di Mannheim, riferisce la Bbc, non ha accolto la tesi di Apple, secondo la quale le due aziende rivali avrebbero copiato il modo in cui i dispositivi dotati di touch screen gestiscono i dati. Apple ha ora 30 giorni per presentare appello contro la decisione del tribunale. La Apple aveva già perso in Gran Bretagna una causa legata alla stessa tecnologia contro la taiwanese Htc e un tribunale olandese aveva respinto un’analoga richiesta.

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