Continuano le “disavventure” dell’Agenzia per l’Italia digitale. Nell’avviso di selezione del direttore generale pubblicato sui siti dei ministeri competenti – Miur, Funzione pubblica e Sviluppo economico – c’è un vistoso errore nella data.
“Per quanto non espressamente citato nel presente bando, si rinvia alla norma istitutiva dell’Agenzia per l’Italia Digitale (decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 convertito con modificazioni nella legge 7 agosto 2012, n. 134). Il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, in virtù della delega conferita al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con il D.P.C.M. 13 dicembre 2012, svolge le funzioni di supporto alla procedura”. Il Dpcm a cui i testo fa riferimento risale in realtà al 13 dicembre 2011. In più sul sito del governo la data è stata corretta a penna con un richiamo in calce: “leggasi 2011”.
Lo sbaglio, che nessuno degli uffici legislativi sembra essere stato in grado di rilevare, è stato ripetuto anche nella pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
E gli errori non finiscono qui: la parte finale dell’ultima pagina, che avrebbe dovuto riportare le firme dei ministri competenti, è tagliata di netto dalla scansione per cui le firme non si vedono.
Senza contare che la pubblicazione in Gazzetta arriva ben oltre il termine previsto per legge. Ricapitolando: il governo con un Decreto Legge del 26 giugno, aveva fissato al 26 luglio il termine per nominare il direttore generale dell’Agenzia dell’Italia digitale, previa pubblicazione dell’avviso in Gazzetta. In sede di conversione in legge del decreto, però, la data è fatta slittare al 27 agosto. Ma anche il 27 agosto passa senza che la scelta del Dg sia fatta.
L’11 settembre – 15 giorni dopo la “dead line” del 26 agosto – l’avviso per la selezione viene pubblicato online sui siti dei ministeri ma non in Gazzetta. Bisognerà aspettare il 17 settembre. Ad oggi la nomina del Dg scadrebbe il 2 ottobre. A meno di ulteriori spiacevoli sorprese.