“Wind Telecomunicazioni è disponibile ad accantonare lo spin-off della rete (il ramo d’azienda Network Operations ndr), ma in cambio vuole un accordo che le garantisca la possibilità di intervenire sull’organizzazione del lavoro, in ottica di contenimento di costi. In particolare, sul tavolo c’è la richiesta di poter rivedere la struttura dei premi di risultato fino al 2017”. Lo ha detto Riccardo Saccone, della Slc-Cgil, dopo l’incontro dei sindacati con esponenti di Wind al ministero dello Sviluppo Economico, che si è tenuto oggi. presenti anche Fistel Cisl e Uilcom-Uil. “Wind vorrebbe chiudere la trattativa in tempi rapidi, entro il 10 ottobre – aggiunge Saccone – noi siamo disponibili e in questi giorni ne parleremo con i dipendenti per presentare le opzioni”. I sacrifici sarebbero spalmati su tutti i dipendenti del gruppo.
La vertenza, sul tavolo del ministero è destinata a trovare soluzioni alternative all’esternalizzazione della divisione Network Operations di Wind, che occupa in totale 1.600 dipendenti in Italia, pari a circa il 20% del personale. L’ipotesi di cessione del ramo d’azienda era emersa a novembre, con l’interessamento di Huawei ed Ericsson. Il progetto era stato congelato a gennaio.
L’ipotesi di cessione era emersa per far fronte al forte impegno finanziario di Wind nell’asta Lte e al calo di ricavi in seguito al taglio delle tariffe di terminazione.